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Agitu, il futuro delle sue capre, le donazioni e le considerazioni dei fratelli: «legati e impegnati a mantenere gli ideali e i suoi sogni»

Tante le iniziative per la pastora etiope: una raccolta fondi, proposte di adozione del gregge, i "custodi" del suo tesoro, la fiaccolata per le strade della città e la panchina rossa posizionata dove, il giovedì mattina, apriva il banco con i suoi prodotti

Agitu Ideo Gudeta è  stata una donna molto amata in tutto il Trentino e, come spiegato dalla sorella Bethlihem e dal fratello Kuma Gudeta durante un incontro organizzato sabato 9 gennaio, in Etiopia attualmente la chiamano «eroe». Qui, in Etiopia, verranno organizzati i funerali di Stato quando la salma riuscirà a tornare in patria e ad Addis Abeba, verrà sepolta. La pastora etiope ha trasmesso, semplicemente vivendo con naturalezza, ideali e valori accolti e molto apprezzati dalla comunità che l'ha adottata due volte: quando da ragazza era arrivata in Italia con una borsa di studio della sua scuola e quando, dopo un periodo in Etiopia, è tornata in Trentino per mettere le radici e realizzare i suoi sogni. Agitu era un'imprenditrice, una donna rispettosa del prossimo e della natura, è simbolo di integrazione. 

L'ultimo saluto ad Agitu Ideo Gudeta

La sua scomparsa, avvenuta in maniera violenta, per mano di un suo collaboratore a fine dicembre, ha sconvolto intere comunità. Dai primi istanti in cui è stata divulgata la notizia sono partite iniziative di ogni genere per lei: una raccolta fondi che ha superato in meno di 10 giorni i 100mila euro, l'obiettivo che era stato fissato dall'organizzatore, proposte di adozione delle sue 82 capre "felici" e dei capretti che stanno per arrivare, la disponibilità manifestata dai suoi amici, divenuti i "custodi" del gregge rimasto orfano, la fiaccolata per le strade della città e la panchina rossa posizionata dove Agitu, il giovedì mattina, apriva il banco con i suoi prodotti.

Una fiaccolata per ricordare Agitu

 I soldi sono stati raccolti con gli obiettivi di coprire i costi per riportare la salma in Etiopia e portare avanti i sogni della donna, i suoi progetti. Come hanno spiegato i legali che sostengono e affiancano la famiglia Gudeta, il Comune di Trento ha già messo in cantiere la costituzione di un comitato di garanti che gestirà le donazioni per assicurare la massima trasparenza di quanto verrà fatto. I fratelli di Agitu hanno spiegato che al momento sono ancora sotto shock e impegnati a riportare la salma della sorella in Etiopia, ma che lavoreranno per mantenere viva la sua memoria. Raccoglieranno più informazioni possibili e hanno affermato di essere legati e impegnati a mantenere gli ideali e i sogni di Agitu, non appena avranno il quadro completo della situazione, renderanno pubbliche le loro intenzioni. Frassilongo ha affascinato anche la sorella di Agitu, Bethlihem. La sua prima visita, seppur fugace, nella valle le ha fatto capire perché Agitu avesse scelto proprio quel luogo per vivere e progettare in grande. Bethlihem ha confidato, inoltre, che spera di tornare in estate e di visitare la valle in modo più approfondito e più a lungo.

Durante l'incontro con la stampa di sabato pomeriggio, i fratelli Gudeta hanno anche raccontato, rispondendo alla domanda di un giornalista, cosa provino nei confronti di Soulemani Adams. Non c'è spazio per i sentimenti, di alcuna natura. Bethlihem e Kuma hanno tante domande, come gli amici e i conoscenti di Agitu, sul come un uomo possa commettere un crimine così efferato. Inoltre, si aspettano e sperano che ci siano ulteriori indagini e che ci siano risposte da parte dell'autorità giudiziaria a queste domande, nonostante una persona abbia già confessato. 

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