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Lunedì, 29 Aprile 2024
Tutto bloccato

Il nuovo Consiglio regionale è già in stallo dopo la prima seduta

Ancora diversi i nodi da sciogliere nella composizione delle giunte delle due province autonome

Non si muove ancora nulla sul fronte della maggioranza dopo la crisi aperta dalle nomine degli assessori e lo strappo di Fratelli d’Italia. Così, come già è saltata l’importante votazione del presidente del consiglio provinciale prevista la scorsa settimana, oggi, lunedì 27 novembre, è stata rimandata anche l’elezione di presidente e vicepresidente del consiglio regionale, l’organo di incontro fra le giunte di Trento e Bolzano insediato dopo la prima seduta dal 22 ottobre.  

Tutto rimandato

Dopo le elezioni, il confermato presidente Maurizio Fugatti ha nominato Achille Spinelli suo vice, violando quindi l’accordo preso con FdI per la formazione dell’alleanza in estate, e ha lasciato al partito delle premier Giorgia Meloni due assessorati diversi da quelli richiesti durante le trattative. Motivo per cui FdI, pur senza aver ancora ritirato gli assessori Claudio Cia e Francesca Gerosa, ha disertato la prima seduta della giunta provinciale e ha respinto qualsiasi discorso sull’elezione del prossimo presidente consiglio provinciale, che avrebbe dovuto essere eletto nella prima seduta di venerdì 24 novembre.

Problemi anche a Bolzano

Anche a Bolzano, comunque, quella della composizione della giunta rimane una partita aperta, con un braccio di ferro e uno scontro legale in corso fra il confermato presidente Arno Kompatscher e il fronte dei due partiti italiani alleati, ovvero FdI e Lega. Così come alla minoranza linguistica ladina viene garantita la rappresentanza nell’esecutivo attraverso un assessore, i due schieramenti chiedono due degli undici assessorati presenti per il gruppo italiano nella provincia altoatesina.

Con entrambe le giunte ancora da formare, quindi, durante la prima seduta del nuovo consiglio regionale del Trentino Alto Adige il presidente e il suo vice dell’organo sono quindi stati nominati in maniera provvisoria, fino a quando le maggioranza delle due province non si compatteranno sui nomi da proporre per le rispettive cariche. 

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