Musica dal vivo in città: basta limiti, Trento diventi città europea
Togliere il limite di quattro musicisti e il divieto sulle amplificazioni, calendarizzare gli eventi e trasformare una zona di Trento in un quartiere con musica dal vivo: queste le proposte del Pd sulla musica live in città
"Non confermare le limitazioni previste nel periodo di sperimentazione, e più in particolare: prevedendo l’ estensione dell’orario serale di fine evento alle ore 23 anziché alle 22; non prevedendo alcuna limitazione al numero dei musicisti coinvolti nell’evento né al numero delle fonti sonore (strumenti di amplificazione); non escludendo l’uso dell’amplificazione ad una tipologia specifica di strumenti musicali (come nel caso della batteria e degli strumenti a percussione".
E' solo una delle proposte che i consiglieri comunali del Pd Vanni Scalfi e Corrado Bungaro hanno messo nero su bianco con un ordine del giorno per modificare il regolamento di polizia urbana sui "concertini" e la musica dal vivo in città. Come ci si ricorderà, da febbraio è infatti in vigore il regolamento comunale di polizia urbana, che prevede l’utilizzo di apparecchiature di diffusione sonora negli esercizi pubblici solo in ambiente chiuso e fino a quattro appuntamenti mensili all’esterno degli esercizi pubblici nelle fasce orarie dalle ore nove alle ore dodici e dalle quindici alle ventitré, a condizione che si svolgano “in acustico”. Altra regola introdotta con la sperimentazione è il limite dei quattro componenti per gruppo.
Scalfi e Bungaro chiedono di voltare pagina, di smetterla di trattare la musica come "rumore" (così è definita dalla legge nazionale sull'inquinamento acustico), di coinvolgere i titolari dei locali e calendarizzare gli eventi con la regia del Comune per evitare - è successo - che la stessa sera ci siano quattro o cinque appuntamenti e poi più nulla per due mesi. E, soprattutto, valutare se il volume è troppo alto utilizzando l'unico metodo certo: "Un parametro chiaro e riscontrabile, che preveda il rispetto di soglie in decibel da non superare, attraverso una misurazione fonometrica certificata".
Nella proposta di ordine del giorno- sottoscritta anche da altri consiglieri - vi è poi un tentativo di cambiare pelle a Trento, creando "una zona della città che sia espressamente votata all’intrattenimento ed all’espressione artistica sul modello di molte città europee". Non che Trento possa diventare come Temple Bar a Dublino o la metro di Londra, ma l'invito di Scalfi e Bungaro è quello di "ripensare il sistema di gestione e regolamentazione dell’arte di strada a Trento, affinché tale disciplina possa essere una risorsa turistica e culturale per la città".
Scarica il testo completo: regolamentazione musica dal vivo a trento odg-2
"Insistiamo molto sul fatto che ci deve essere un processo condiviso. Noi abbiamo parlato con i musicisti, ma bisogna farlo anche con i residenti e gli esercenti. Noi abbiamo fatto questo ordine del giorno per riportare la questione di attualità, perché con l'arrivo dell'inverno c'è il rischio che la cosa vada nel dimenticatoio e ci si risvegli a maggio non sapendo cosa fare", commenta Vanni Scalfi. Il documento è stato firmato da tutto il gruppo consiliare del Pd, ma anche da Giovanna Giugni (Idv) , Francesco Porta (Prc) e Paolo Zanlucchi (Udc). Ora la palla passa all'aula del consiglio.