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Domenica, 28 Aprile 2024
La polemica

F36, Lav pronta a un nuovo attacco: "Reagiremo con ogni mezzo anche questa volta"

Fugatti e i cacciatori ancora sotto accusa

Non s’è fatta attendere la risposta della Lav dopo il comunicato con cui ieri, mercoledì 2 agosto, la Provincia ha annunciato di aver identificato l’orsa F36 come presunta responsabile dell’inseguimento a due cacciatori a Roncone. Il gruppo animalista ha rilasciato un comunicato promettendo un’altra volta battaglia al presidente Maurizio Fugatti e alla Giunta.

La Lav aveva già espresso la sua posizione, criticando i due cacciatori per la poca “preparazione” all’incontro e sottolineandone il comportamento sbagliato perché, urlando, avrebbero solo fatto agitare l’animale. Un punto ribadito anche nel nuovo comunicato: “Un vero mistero il motivo per cui gli orsi trentini reagiscano alla sola presenza di cittadini autoctoni – si legge -. Sarà forse colpa della scarsa formazione e informazione?”

“Minacce inutili e sproporzionate”

Fino ad oggi, come si legge nella nota della Provincia, F36 non aveva mai assunto comportamenti problematici, e al momento è prevista la sua cattura per il radiocollaraggio: “Nonostante questo, il Presidente Fugatti afferma che potranno seguire ulteriori provvedimenti, tra i quali anche l’uccisione – proseguono gli animalisti -. Un’altra volta una misura tanto sproporzionata quanto inutile e crudele”.

Fugatti: "Faremo richiesta di abbattimento"

Di nuovo sotto accusa, dunque, il presidente della Provincia, che già nei mesi scorsi dopo i casi degli orsi Jj4 e Mj5 e dei lupi di Malga Boldera si è scontrato a più riprese con Lav e altri gruppi animalisti: “Continua la caccia all’orso. Fugatti pare non avere intenzione di andare in ferie dalla sua attività di “ammazza-selvatici” – dichiara Lav – e lo fa con motivazioni sempre più inconsistenti. Stavolta non c’è stato nulla se non la dabbenaggine di due persone che, forse neanche per colpa completamente loro, non sapevano come comportarsi in presenza di orsi”.

Ribadendo l’intenzione di manifestare a Trento il prossimo 16 settembre, il comunicato si chiude con una promessa: “Monitoreremo ogni atto anche di questa vicenda, dai tratti ancora non chiari, e reagiremo prontamente con ogni mezzo”.

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