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Domenica, 28 Aprile 2024
L'attacco

Orsa insegue cacciatori: "Hanno sbagliato gli uomini, si poteva evitare"

La Lav attacca Fugatti: "Continua invece ad accusare gli animali, colpevoli solo di essersi comportati come tali e di essersi difesi dall'ingerenza umana".

Identificata l'orsa che ha inseguito i due cacciatori

“L’ignoranza e la disinformazione sulla convivenza con gli animali selvatici continuano a mettere a rischio la vita delle persone e degli orsi trentini, che seguitano a incontrarsi solo con gli abitanti locali, a conferma del fatto che le centinaia di migliaia di turisti che visitano il Trentino o sono più informati degli autoctoni o più coscienziosi quando si addentrano nei boschi”. Così la Lav (Lega anti vivisezione) dopo il caso dell’orsa che ha inseguito due giovani cacciatori a Sella Giudicarie nell'alta valle del Chiese, in provincia di Trento. Gli animalisti poi censurano il comportamento dei cacciatori, che, urlando e arrampicandosi sull’albero, non avrebbero di certo fatto nulla per placare il plantigrado spaventato. Un animale che non ha mai intenzioni predatorie con gli uomini tanto che “l’orsa si è allontanata immediatamente senza nemmeno graffiare o mordere il ragazzo” sottolineano gli animalisti della Lav.

“Tale situazione coincide perfettamente con la dinamica del falso attacco: l’orso, animale estremamente schivo e pauroso, incontra una o più persone a distanza ravvicinata senza averli percepiti – afferma Lav - quindi reagisce per difendersi o in questo caso per difendere il proprio cucciolo caricando ciò che ritiene una minaccia, finché non si considera ormai al sicuro. In queste situazioni bisogna sapere come comportarsi, altrimenti il rischio è di mettere in pericolo la propria vita e quella dell’animale”.

Orsa insegue cacciatori: cosa succede adesso

Poi la Lav attacca la Provincia che “continua a non dare segni di voler attuare un piano di prevenzione, sensibilizzazione e informazione dei cittadini, che consenta di evitare queste situazioni che, per ignoranza e inconsapevolezza, si trasformano inevitabilmente in situazioni di pericolo. Prevenzione che comprende anche l’uso del potere di ordinanza, strumento in mano ai sindaci – se davvero motivati a evitare questi incontri - che permetterebbe di vietare, a tutela dell’incolumità pubblica, l’accesso a determinate aree per determinati periodi dell’anno e in particolari condizioni. Il Presidente Maurizio Fugatti continua invece ad accusare gli animali, colpevoli solo di essersi comportati come tali e di essersi difesi dall’ingerenza umana”.

“La convivenza pacifica tra umani e altri animali è possibile, basterebbe sapere come realizzarla - conclude Lav – ma c’è chi non sente ragioni fuorché quelle della violenza e della vendetta, meramente a scopo di pubblicità elettorale. Se prima, infatti, Fugatti aveva bisogno di questi episodi per necessità di ricandidatura alla carica di Presidente, adesso ne ha bisogno per procedere con la sua campagna elettorale. Cosa aspetta, però, che ci sia un altro morto?”.

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