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Domenica, 28 Aprile 2024
Orsi

Fugatti firma l'ordinanza per la cattura di F36 e gli animalisti presentano ancora ricorso

Lav valuta anche la possibilità di denunciare il presidente per maltrattamento di animali: "Lasciare consapevolmente il cucciolo in balìa di sé stesso significa condannarlo a morte"

Nuovo capitolo in tribunale della faida fra gli animalisti e il presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Dopo la sospensione dell’abbattimento dell’orsa F36, il numero uno di Piazza Dante ha infatti disposto, come rendono noto le associazioni animaliste, la cattura dell’esemplare perché venga rinchiuso nella struttura del Casteller, scatenando l’immediata reazione di diverse associazioni animaliste.

La vicenda

Lo scontro fra le due parti, già acceso da mesi dopo i casi degli orsi JJ4, MJ5 e dei lupi di malga Boldera, si è rinnovato quando, lo scorso 30 luglio, F36 ha inseguito due cacciatori nei boschi sopra Roncone. Durante la fuga, uno dei due è rimasto ferito al fianco. Dopo l’identificazione dell’orsa, il 7 settembre Fugatti ha firmato l’ordinanza per il suo abbattimento, sospeso però quattro giorni dopo dal Tar di Trento dopo il ricorso dell’associazione Leal. Nella sentenza, tuttavia, il tribunale ha dato anche il via libera alla cattura dell’esemplare. Una decisione che non aveva soddisfatto né Fugatti, che ha annunciato ricorsi immediati, né gli stessi animalisti, che avevano descritto il Casteller come “una soluzione assimilabile al 41bis”. Soltanto l’altro ieri, martedì 12 settembre, le sigle Enpa, Leida e Oipa avevano presentato un nuovo ricorso al Consiglio di Stato per impedire la cattura dell’animale, che però è stato respinto.

Il Consiglio di Stato respinge il ricorso degli animalisti

Capitolo decreto di cattura di F36: una decisione che ha portato quindi a nuovi ricorsi, sempre da parte di Enpa, Leida e Oipa che hanno impugnato l'ordinanza: “Rinchiudere mamma orsa nella struttura del Casteller, come vorrebbe Fugatti, significa condannare a morte il suo cucciolo – si legge nel comunicato congiunto delle tre sigle -. Il piccolo, che ha pochi mesi di vita, è ancora dipendente dalla madre: senza le sue cure non sarebbe assolutamente in grado di sopravvivere in natura”. Nuovo attacco quindi al presidente della provincia: “La crudeltà di Fugatti non ha limiti – concludono le associazioni -. Visto che non è ancora riuscito ad ottenere il via libera all’uccisione di un orso, cerca di ottenere quello stesso risultato per via indiretta, privando un povero cucciolo del sostegno e del supporto della sua mamma, senza i quali è spacciato. Quanto più lui intende continuare nella sua sconsiderata politica persecutoria contro orsi e lupi, tanto maggiore è la nostra determinazione nel contrastarla in tutte le sedi opportune”. 

A presentare ricorso, sempre al Tar, è anche la Lav, citando le stesse motivazioni: “Con il pretesto delle affermazioni contenute nel decreto del Tar di Trento che disponeva la sospensione della condanna a morte dell’orsa F36 – scrivono gli animalisti - ora Fugatti ne decreta la cattura e la carcerazione al Casteller. Oramai è entrato in uno stato confusionale: se per giustificare la condanna a morte di F36 solo pochi giorni fa aveva affermato che non c’era spazio al Casteller perché il recinto disponibile era destinato a MJ5, ora quel posto diventa magicamente pronto ad accogliere F36”. Il ricorso però non è l’unica misura che Lav vuole intraprendere nei confronti della giunta provinciale: “Il nostro ufficio legale è già al lavoro per presentare sia il ricorso che la denuncia – dichiara l’esponente Massimo Vitturi -, che sarà inviata in Procura non appena si dovesse realizzare la cattura di F36”. Lasciare il cucciolo consapevolmente abbandonato significherebbe infatti secondo Lav condannarlo a morte, il che provocherebbe una violazione del Codice penale e creerebbe quindi i presupposti per un’accusa di maltrattamento di animali aggravato. 

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