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Sanità, anche i sindacati all'attacco: "Situazione prevedibile, l'affanno del Cup è solo la punta dell'iceberg"

In una nota i segretari trentini di Cgil, Cisl e Uil chiedono chiarezza alla provincia

Nota congiunta dei sindacati trentini, che chiedono chiarezza sul fronte della sanità, più volte oggetto di polemiche e scontri politici negli ultimi giorni. A metterci la firma sono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, cioè Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

"La situazione di difficoltà in cui si trova il centro unico prenotazioni dell’Azienda sanitaria era prevedibile" scrivono le parti sociali. "Stupisce che solo ad intasamento avvenuto, con centinaia di cittadini e cittadine che non riescono a prendere la linea e dunque a fissare l’appuntamento per la prestazione medica di cui hanno bisogno, si sia tentato di correre ai ripari".

Il tema è anche, se non soprattutto, quello delle liste d'attesa, intasate dopo mesi di stop a causa dell'emergenza sanitaria. "Eppure - scrivono le tre sigle - la situazione era nota, anche perché sono ormai due anni che siamo in emergenza sanitaria e il problema della sospensione degli esami risale già al primo lockdown e non è stato totalmente recuperato".

Secondo i sindacati però, il problema del Cup è solo "la punta dell'iceberg di un problema organizzativo molto più ampio". E proprio qui si tirano in ballo l'Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Giunta provinciale: "Suscita molte perplessità l’immobilismo dell’Azienda sanitaria e dell’assessorato competente che sulla questione non hanno preso posizione né si sono mossi per tempo per assicurare, sul piano organizzativo, una regolare ripartenza delle visite" scrivono i tre segretari.

Insomma, si tratterebbe "dell’ennesima dimostrazione della situazione di confusione in cui si trova la sanità trentina, con una giunta più impegnata a disegnare discutibili scenari futuri che a risolvere concretamente i problemi che affliggono il settore, a cominciare dalla carenza di medici, di personale sanitario e assistenziale. Ciò che preoccupa - conclude la nota - è il fatto che questa disorganizzazione e questi disservizi avvengono sulla pelle dei cittadini e delle cittadine più fragili, gli anziani in primis. Oltre al fatto che una gestione di questo tipo ha conseguenze pesanti in termini di tempestività della cura, ma soprattutto di prevenzione. La nostra comunità ha pagato un costo altissimo, anche in termini di vite umane, a causa del Covid e delle patologie non curate tempestivamente".

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