rotate-mobile
Istruzione

All'Università di Trento il dibattito elettorale fra i candidati sul tema dell'istruzione

Assente Fugatti, criticato per gli scarsi investimenti fatti sull'ateneo

Si è tenuto nel pomeriggio di martedì 3 ottobre, nell’auditorium della facoltà di Lettere dell’Università di Trento in via Tommaso Gar, un dibattito fra i candidati delle prossime elezioni provinciali sull’istruzione e la situazione dell’ateneo trentino, organizzato da diversi organi studenteschi (Consulta degli studenti di Trento, Consulta provinciale degli studenti, Consiglio degli studenti). Presenti i nomi che si sfideranno il prossimo 22 ottobre, ad eccezione del presidente uscente ed esponente del centrodestra Maurizio Fugatti, a cui Filippo Stenico, presidente della Consulta degli studenti, ha subito indirizzato una critica in apertura: “Ringraziamo i candidati presenti per la loro disponibilità – dichiara -. Il confronto è essenziale in questi tempi, che ci hanno abituato allo scontro fine a sé stesso o al monologo, come testimonia anche oggi una sedia rimasta vuota”.  

Elezioni provinciali: chi sono i candidati 

Fugatti è stato al centro delle critiche, stavolta da parte dei candidati, anche quando  si è parlato dello stato di salute dell’università di Trento, che come recentemente dichiarato dal rettore si trova per la prima volta da anni con i conti in rosso e in grave difficoltà economica. Alex Marini, candidato del Movimento 5 Stelle, è stato il primo a prendere parola sul tema della legge delega e ha sottolineato  la necessità di “nuove linee guida per destinare fondi certi al funzionamento dell’ateneo”. Secondo Francesco Valduga, nome del centrosinistra, la gestione dei finanziamenti all’università è legata a quella dello strumento dell’autonomia, non governato adeguatamente negli ultimi anni. Ancora più duro è stato l’ex senatore leghista Sergio Divina, che ha parlato di una giunta disattenta, poco intuitiva e irresponsabile per non aver investito abbastanza nel settore dell’istruzione, mentre Marco Rizzo di Democrazia Sovrana Popolare ha puntato il dito contro risorse economiche non utilizzate in maniera adeguata. Di avviso simile a lui anche Filippo Degasperi (Onda): “I soldi non è che manchino, la Provincia ha più di tre miliardi di liquidità: è un discorso di come vengono distribuiti”. 

Emergenza abitativa

Delicato il tema della crisi abitativa e la carenza di alloggi per studenti fuorisede, tornato recentemente sotto i riflettori dopo la protesta davanti alla facoltà di sociologia. Mentre Marini ha citato fra le varie proposte quelle di un canone moderato e di potenziare le iniziative di cohousing, Valduga ha rivolto anche una critica a Itea, la società edilizia presieduta negli ultimi anni dall’esponente di Fratelli d’Italia Francesca Gerosa, per le centinaia di alloggi ancora liberi non resi disponibili sul mercato. Qualche mugugno in aula quando Elena Dardo, candidata di Alternativa, ha parlato, oltre che dell’estensione delle borse di studio per i fuorisede, anche (controvoglia) di un parziale ritorno alla Dad, la didattica a distanza, per i corsi triennali, una prospettiva decisamente poco gradita agli studenti. 

Quali invece le prospettive che i candidati auspicano per l’ “internazionalizzazione” dell’ateneo e le possibilità di studiare all’estero che vengono offerte? I candidati hanno tutti sottolineato l’importanza di questi programmi e si sono detti convinti che possano aiutare la crescita sia dei giovani che dell’università stessa: da Marini, che ha ricordato il suo passato di studi in Spagna, Belgio e Australia, a Divina, che ha citato l’esempio di sua figlia che ha trascorso diverso tempo negli Stati Uniti. Rizzo ha comunque evidenziato come tutti gli studenti debbano avere le stesse identiche possibilità di accedere a tali iniziative, i cui costi al momento sono per molti proibitivi.

Istruzione secondaria

Spazio anche al dibattito sull’istruzione secondaria e alle scuole superiori, con il discusso tema dell’alternanza scuola lavoro: netta la disapprovazione di Filippo Degasperi che l’ ha definita “una porcheria”, e di Rizzo, che invece l’ha descritta a tutti gli effetti come una nuova forma di sfruttamento. Favorevoli, invece, Divina e Valduga, che hanno sottolineato l’utilità di integrare istruzione e formazione pratica sul lavoro. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

All'Università di Trento il dibattito elettorale fra i candidati sul tema dell'istruzione

TrentoToday è in caricamento