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Il caso

Università al top, ma con un buco da 4 milioni

I grandi successi in ambito accademico dell’ateneo di Trento stridono con il primo bilancio in rosso. Dito puntato sulla Provincia

Per la prima volta nella sua storia, il bilancio dell’Università di Trento chiude in rosso. Ed è un rosso da 4 milioni di euro, risultato di uno sbilanciamento, fanno sapere dall’ateneo, tra costi di funzionamento e ricavi complessivi che è iniziato da anni, già dal 2019, ma che via via si è fatto più evidente.

“Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento ha discusso e approvato il documento di bilancio con preoccupazione per il futuro ma anche con un plauso per gli interventi messi in atto, già negli anni scorsi, per mitigare gli effetti della congiuntura. Un’indicazione forte è stata quella di continuare in questa direzione, investendo le risorse non vincolate dell’ateneo soprattutto nell’edilizia intesa come fattore abilitante per accogliere e continuare ad attrarre personale per la ricerca e la didattica. L’ateneo ha registrato per questo un aumento dei trasferimenti di fondi ministeriali, mentre allo stesso modo non sono cresciute le risorse della Provincia autonoma di Trento a sostegno di tutto quanto serve per accogliere il nuovo personale a cominciare dalla voce più significativa: proprio l’edilizia” si legge in una nota dell’università.

Una notizia che non ha lasciato indifferente la politica trentina. A partire dal consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella, che ha spiegato: “Un ateneo di eccellenza, con riconoscimenti e finanziamenti aggiuntivi ministeriali per la maggior parte dei dipartimenti e molti progetti di ricerca finanziati con il Pnrr, è in prima pagina sui giornali a causa dei conti in rosso, la cui responsabilità è unicamente della Provincia. Se si crede nelle potenzialità del nostro ateneo per lo sviluppo futuro è doveroso tornarci ad investire”.

Sul tema sono giunte anche le parole del gruppo dei giovani di Casa Autonomia: “Investire sul cosiddetto ‘capitale umano’ è fondamentale per migliorare il potenziale di crescita dell'economia. Nonostante la poca attenzione che la Provincia dà alla nostra università, dalle classifiche Censis il nostro ateneo si distingue con delle eccellenze in molte materie”.

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