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Assembramenti in piazza, Ianeselli chiude i banchetti del brulè

La decisione è stata presa dal primo cittadino alla luce delle evoluzioni sul territorio. La sua ordinanza, di fatto, anticipa di un giorno quella provinciale

Chiusi i banchetti del brulè e delle caldarroste a Trento, il sindaco Franco Ianeselli ha firmato l'ordinanza domenica 15 novembre. La decisione è arrivata dopo quanto denunciato sabato pomeriggio, con la foto del centro città pieno di gente. «Ne abbiamo parlato anche con i gestori dei banchetti  - spiega Ianeselli -. Alla luce dell'entrata in vigore dell'ordinanza provinciale, ecco che la somministrazione del vin brulè e delle caldarroste contribuisce ad aumentare gli assembramenti». Anticipata quindi di un giorno l'azione dell'ordinanza di Fugatti, dove su tutto il territorio verrà vietata la consumazione di cibi e bevande su tutto il territorio provinciale, oltre alle altre direttive e alla collocazione di tre Comuni in area rossa. 

«In parte anticipa e in parte chiarisce le cose - sottolinea il sindaco -, perché loro (i gestori dei banchetti ndr) hanno sempre sostenuto che si trattasse di vendita d'asporto, che intenderebbe quindi il consumo a casa. Sarebbe diventata una storia infinita. Abbiamo optato per questa scelta di chiarezza, non ci sono capri espiatori. Quello che è successo ieri (sabato 14 novembre ndr) è legato soprattutto al fatto che molti cittadini non si stanno dimostrando consapevoli della gravità del momento e che gli assembramenti vanno evitati. Mi verrebbe da dire che ha senso uscire di casa solo per attività essenziali».  Ianeselli ha sottolineato che la decisione non sarebbe stata presa a cuor leggero e che attualmente si stia convivendo con due crisi: quella sanitaria e quella economica e prendere determinate decisioni sarebbe prudenziale anche in vista del futuro. 

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