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Economia

Autotrasporto, imprese trentine in ginocchio per la nuova ondata di rincari

Le confederazioni trentine accusano: “Gli aiuti stanziati a marzo, che ancora si attendono, sono stati assorbiti dal continuo aumento di carburante e altri materiali”

Cresce la preoccupazione degli autotrasportatori per l’aumento incontrollato del costo del gasolio. La nuova ondata di rincari su benzina e diesel rischia di mettere in ginocchio un settore già in crisi da anni. L’ennesimo grido di allarme arriva da alcune sigle rappresentative degli autotrasportatori trentini: associazione artigiani, Fai-Contrasporto e Confindustria Trento.

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Per comprendere come la crisi dell’autotrasporto impatti su tutta l’economia nazionale e trentina basterà citare alcuni numeri: l’80 per cento delle merci in Italia è trasportata su gomma. E ancora: dal 2021 il costo del gasolio è cresciuto del 28 per cento, ma per alcuni prodotti (come l’additivo AdBlue che gli autotrasportatori utilizzano per abbattere l’inquinamento) il prezzo è salito del 400 per cento. Acquistare oggi un camion nuovo significa spendere il 30 per cento in più (nella maggior parte dei casi con consegna prevista dopo un anno), mentre per dei pneumatici nuovi (peraltro di difficile reperimento) è necessario sborsare il 57 per cento in più dell’anno scorso.

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Per un’impresa di autotrasporto il costo del carburante incide per oltre il 30 per cento sui costi di gestione, cui vanno aggiunti gli aumenti di tutte le altre materie prime come gomme e ricambi. Eppure, di fronte a questa situazione, “stiamo ancora aspettando che vengano definiti i codici tributo per fruire dei benefici dati dall’accordo governo-associazioni di marzo - accusano oggi i presidenti delle tre confederazioni Roberto Bellini (autotrasportatori di associazione artigiani), Andrea Pellegrini (Fai-Conftrasporto) e Andrea Gottardi (autotrasportatori industriali) -. I benefici dell’accordo dovevano supportare il settore per l’aumentato costo del gasolio da ottobre 2021 a metà marzo 2022 e da marzo in poi il gasolio ha continuato ad aumentare”.

“È una tempesta perfetta - concludono -, perché gli aiuti stanziati a marzo, che ancora non arrivano e non si sa quando arriveranno, sono comunque stati assorbiti dal continuo aumento di carburante e di altri materiali”.

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