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Cronaca

Bollettino coronavirus: decedute altre 11 persone e ci sono 206 nuovi positivi in Trentino

I dati del report giornaliero dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, divulgati dalla Provincia e dal Ministero della Salute

Rimane sotto i 3000 casi positivi al coronavirus accertati, il numero relativo ai contagi in Trentino, al 14 novembre 2020. Il dato, come sempre fornito dai report giornalieri redatti dall'Apss (Azienda provinciale per i servizi sanitari) e divulgati alla Provincia autonoma di Trento e sul sito del Ministero della Salute, è in crescita. Nel report quotidiano di Apss, ci sono altri 11 decessi da Covid-19 e 206 nuovi casi positivi. Le persone ricoverate sono 386, delle quali 31 in terapia intensiva.

L'accordo con i medici di famiglia

È stato firmato in Provincia un accordo con i medici, in linea con quello nazionale del 30 ottobre scorso, dove, accanto all'effettuazione dei test antigenici rapidi, i medici di medicina generale sono delegati dall'Apss (Azienda provinciale per i servizi sanitari) a rilasciare i certificati di isolamento e di quarantena per i sospetti e i contatti, e i relativi certificati di malattia. A darne notizia è stato l'ufficio stampa della Provincia, venerdì 13 novembre.

Comuni rossi e la nuova ordinanza

Tre Comuni diverranno a breve aree rosse in Trentino, a comunicarlo è stato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti nell'incontro con la stampa di venerdì 13 novembre. I tre Comuni sono Baselga di Pinè, Bedollo e Castello Tesino. È in arrivo la nuova ordinanza provinciale con nuove e più stringenti misure anti-contagio che riguarderanno il Trentino. Lo ha ribadito il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, durante un incontro organizzato con la stampa nel tardo pomeriggio di venerdì 13 novembre.

L'ipotesi di lockdown

Torna, però, anche il rischio di lockdown .È già tornato a lavorare sul tavolo delle restrizioni il Governo, dopo meno di una settimana dalla firma del Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) del 3 novembre, diverse e accese sono state le discussioni in merito ai colori delle aree, soprattutto da parte di quei territori che si sono sentiti identificati in maniera sbagliata. Eppure, dopo qualche giorno di ansia per le sei regioni a rischio di cambio fascia, ora il discorso si fa più ampio, allargando alla possibilità di stringere ancora di più e di mettere l'intera Italia in area arancione se non, addirittura, in rossa. Un secondo lockdown a poco più di 40 giorni dal Natale, è proprio quello che tutti, o quasi, speravano di non leggere e sentire. 

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