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Profughi ucraini, oltre duemila posti letto disponibili grazie alla solidarietà dei trentini

Un volantino in lingua ucraina e in italiano spiega come comportarsi appena arrivati sul territorio nazionale: dai tamponi alle vaccinazioni, anche non covid

Un coordinamento, d’intesa con le altre Regioni e sotto la regia della Protezione civile nazionale, per rendere il più efficace possibile il contributo che il Trentino sta dando nell'emergenza Ucraina, in particolare per l'accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra. È il Comitato Ucraina emergenza profughi (Cuep), che lunedì 14 marzo si è riunito per la seconda volta (il primo incontro è stato lunedì 7 marzo).

In videocollegamento con l'assessora provinciale alla Salute e politiche sociali Stefania Segnana e il dirigente dell'omonimo dipartimento Giancarlo Ruscitti c'erano una cinquantina di partecipanti: Pierluigi La Spada, responsabile del Cinformi (che sta coordinando le offerte di ospitalità dei privati e delle strutture sul territorio) i rappresentanti del dipartimento Istruzione, dell'Apss, del commissariato del Governo, dei Comuni di Trento e Rovereto, di Cooperazione, nonché delle associazioni e degli enti del terzo settore in prima linea nell’ospitalità e nella raccolta di beni e generi di prima necessità per il popolo ucraino.

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Questi i numeri dei profughi accolti ad oggi in Trentino secondo i dati forniti dal Cinformi (e aggiornati alle 16 di lunedì 14 marzo):

  • 143 persone presenti nelle strutture del sistema Cinformi nell'ambito del protocollo di intesa col commissariato del Governo;
  • 204 persone accolte dal 27/02/2022 dal sistema Cinformi nell'ambito del protocollo di intesa col commissariato del Governo;
  • 960 persone passate dal Cinformi dal 27/02/2022 e ospitati ora da privati;
  • 2.344 posti letto resi disponibili (grazie a manifestazioni di interesse tra pubblico e privato), compresi i 623 posti letto resi disponibili in famiglia: 204 in uso dal sistema Cinformi e 200 in contrattazione.

Per facilitare l'accoglienza è stato realizzato un volantino in lingua ucraina e in italiano con le prime azioni da compiere appena arrivati sul territorio nazionale: il tampone covid entro le 48 ore, la quarantena precauzionale, la vaccinazione anti-covid, ma anche le vaccinazioni non covid, soprattutto per i più piccoli. “Siamo ancora in periodo pandemico e risulta fondamentale fornire informazioni corrette sulle regole sanitarie”, ha spiegato Segnana.

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C'è poi il lavoro di Psicologi per i popoli, la federazione nazionale di psicologi volontari attivi nelle emergenze e nell'asistenza umanitaria. Alcuni professionisti sono stati attivati anche in Trentino: sono presenti nei punti di accoglienza e consentono di valutare le situazioni individuali dal punto di vista psicologico, soprattutto quelle dei minori. Per i più piccoli il dipartimento Istruzione della Pat ha già cominciato anche l'inserimento nelle classi scolastiche trentine.

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