Case della comunità, cosa sono e come cambieranno la sanità trentina

Sono previste dalla "missione 6" dedicata alla salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): circa due miliardi di euro per la realizzazione entro il 2026 di 1.288 case della salute. Ovvero: la costruzione o ristrutturazione di edifici da adibire a presidio di prossimità del territorio.

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In Trentino a questo progetto sono destinati 15 milioni di euro (dei 1,26 miliardi di euro stanziati complessivamente dal Pnrr per il nostro territorio) per "l'adeguamento strutturale e la riorganizzazione di strutture e servizi tramite 10 case della comunità".

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Secondo il Pnrr, le case della comunità diventeranno "il punto di riferimento continuativo per la popolazione", uno "strumento per coordinare i servizi offerti, in particolare ai malati cronici". L’obiettivo è garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento.

Nella casa della comunità sarà presente il punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie: una struttura fisica in cui opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità e altri professionisti della salute. Questa struttura potrà ospitare anche assistenti sociali rivolti prioritariamente alle persone anziani e fragili, al fine di rafforzare il ruolo dei servizi sociali territoriali e favorire una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale.

Tra i servizi inclusi è infine previsto inoltre il punto unico di accesso (Pua) per le valutazioni multidimensionali e i servizi dedicati alla tutela della donna, del bambino e dei nuclei familiari secondo un approccio di medicina di genere.