La progettazione delle case della comunità ha preso il via. A Predazzo e Cles la Giunta sta già lavorando per siglare i relativi protocolli d’intesa con i sindaci. "Ma ancora non sappiamo in cosa consista questo progetto", accusa il consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella.

Case della comunità, cosa sono e come cambieranno la sanità trentina

Le case della comunità sono previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). In particolare alla “missione 6”, l’Italia si è impegnata a potenziare e riorganizzare le cure territoriali per dare alla popolazione risposte di prossimità. In Trentino ne verranno realizzate 10.

“Nella proposta dell'Apss di riorganizzazione della sanità trentina, ancora non si è ben capito che ruolo occuperanno”, spiega Zanella. Che chiede alla Giunta: dove saranno dislocate? a che tipo di bisogni dovranno rispondere? quali professionalità richiederanno?

“Le case della comunità paiono un corpo alieno dentro la riorganizzazione sanitaria - prosegue Zanella -. Alle nostre domande l’assessorato alla Salute ci ha risposto che da Roma finanzieranno solo i muri. E la nostra proposta di risoluzione per inserire nelle case della comunità anche i servizi sociali, come previsto dal Pnrr, è stata bocciata. Invece di fare di più e meglio, magari integrando pure l'assistenza psicologica di cui c'è estremo bisogno, in Trentino facciamo di meno e togliamo pure i servizi sociali”.

“Prima sembra che la Giunta faccia le case della comunità perché sono state imposte e non si capisce se siano considerate un modello utile per la presa in carico territoriale - conclude il consigliere di Futura -. Poi non si sa quante se ne vogliano farne e cosa vogliano metterci dentro. Il sociale no, non ci sta, ma poi sui giornali se ne parla come di un presidio socio-sanitario. Qua siamo alla schizofrenia”.