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SERIE C – Trento, Tedino si presenta: «La squadra dovrà avere più coraggio»

Il nuovo allenatore: «Quello che mi ha spinto ad accettare la proposta è stata una fotografia che ho visto nell’ufficio del presidente, e che mi ha colpito molto un’immagine che ritrae il presidente con il suo papà. Mi ha ricordato quando anch’io andavo allo stadio insieme a mio padre. Lui e mia madre mi hanno insegnato a vivere, e mi hanno trasmesso valori importanti»

TRENTO – Bruno Tedino è il nuovo allenatore del Trento. Il tecnico trevigiano si è presentato alla stampa e a lui verrà quindi assegnato il compito di risollevare una squadra apparsa fin troppo remissiva nelle ultime uscite. Il vice allenatore sarà una vecchia conoscenza trentina, Carlo Marchetto. Resterà, invece, lo staff di Lorenzo D’Anna.

Il “benvenuto” del presidente Mauro Giacca:

«Dobbiamo riaccendere la luce dopo il black-out, per questo abbiamo puntato su un tecnico esperto. Ho scoperto una persona gradevole, decisa, che ha voglia di confrontarsi con la piazza. Ho apprezzato che sia riuscito a comprendere subito i nostri problemi, e nei suoi occhi  ho letto la carica che ci serve per ripartire. Dobbiamo ritrovare la cattiveria che ci è mancata finora».

Queste le principali dichiarazioni del nuovo allenatore gialloblù:

«Vengo dalla strada e non mi fa paura niente. Sono qui a Trento per portare entusiasmo e una certa cultura del lavoro. Negli ultimi due anni ho fatto risultati meno buoni, ma se sono qui, dopo 37 anni di onorata carriera, è perché ho ancora una voglia incredibile di trasferire le mie idee e i miei concetti. Sono e faccio l’allenatore consapevole dei miei limiti e delle mie qualità.
La società? Sono rimasto abbagliato da quello che ho trovato qui, una società seria, che lavora, sempre sul pezzo, ma quello che mi ha spinto ad accettare la proposta è stata una fotografia che ho visto nell’ufficio del presidente, e che mi ha colpito molto un’immagine che ritrae il presidente con il suo papà. Mi ha ricordato quando anch’io andavo allo stadio insieme a mio padre. Lui e mia madre mi hanno insegnato a vivere, e mi hanno trasmesso valori importanti. Perché un solo anno di contratto? Perché voglio meritarmi un eventuale rinnovo.
Non sono un mago e non ho la bacchetta magica, saluto il mio predecessore, so bene cosa vuol dire essere esonerati e quanto sia poco piacevole. Adesso si tratta di cambiare pelle, di mettersi l’elmetto in testa se necessario, perché ci aspetteranno tante battaglie e noi dovremo essere pronti ad affrontarle tutte. Questo è un campionato complicato, per tutti. Servirà spirito e determinazione, sappiamo di avere qualche deficit a livello fisico, ma questo non potrà essere un alibi, noi dobbiamo restare compatti, lavorare tutti insieme per risollevarci. La squadra l’ho trovata abbacchiata, come è normale che sia. I giocatori sanno di attraversare un momento di difficoltà, ma pure che devono provare a tirare fuori tutto quello che hanno. Io sono qui per trovare motivazioni e stimoli giusti, per far scattare la scintilla. Presi singolarmente sono tutti validi per questa categoria, ma ora dovranno avere più coraggio.
I problemi della squadra? Se il Trento ha subìto sempre gol è evidente che ci sono difficoltà nella fase di non possesso. Non è vero però che manca il play, io ne ho contati tre: Damian, Cittadino e Mihai. Piuttosto, se volessimo essere fiscali, manca un attaccante con una gamba importante per attaccare lo spazio. Pasquato e Saporetti lo fanno in parte, per questo dovremo avere più soluzioni possibili a disposizione. I moduli? I numeri mi dicono poco, il calcio è uno sport di movimento. Ci sono incastri all’interno di una squadra che per diversi motivi alle volte non riescono a formarsi. La prima cosa adesso sarà darsi dei principi di gioco su cui lavorare con convinzione. L’età media del grupo squadra? Sinceramente è alta, ma se un atleta è conquistato dal lavoro non c’è età che tenga. La mia sola preoccupazione è che la squadra mi segua. In questi primi giorni ha iniziato a crearsi con il gruppo un rapporto forte e sanguigno. E di questo sono molto soddisfatto».

Il dg Corrado Di Taranto ha voluto spiegare le ragioni dell’esonero di Lorenzo D’Anna e di Attilio Gementi:

«La società ha dovuto fare una scelta dolorosa ma necessaria. Ora si deve guardare avanti, con positività, perché sta per iniziare un altro campionato. Mister Tedino in sole tre ore di incontro ci ha dato quel segnale di cui avevamo tanto bisogno. L’esonero di Gementi? Era venuta a mancare la fiducia, a tutti i livelli, personale e tecnica. Era giusto interrompere il rapporto».   


 

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