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Schwazer, otto anni di squalifica: "sono distrutto"

ll Tas di Losanna ha squalificato il marciatore per otto anni. Alex abbandona la conferenza stampa, il tecnico Sandro Donati parla di "sentenza già scritta". Ora si passa alla giustizia penale ma l'olimpiade per Schwazer è sfumata

"Sono distrutto". E' l'unica frase pronunciata da Alex Schwazer prima di abbandonare la conferenza stampa convocata nel sua albergo di Rio.

ll Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna ha squalificato il marciatore per otto anni, la pena minima prevista nei casi di recidività per doping. Schwazer non potrà quindi partecipare alle due discipline della marcia previste alle Olimpiadi di Rio: i 20 e i 50 chilometri.

Il verdetto arriva dopo l'udienza fiume di due giorni fa in cui Schwazer aveva esposto le proiprie ragioni, chiedendo l'audizione di alcuni testimoni via skype e producendo una importante documentazione attraverso schede powerpoint e test.

Il Tas ha accolto tutte le richieste che la Iaaf aveva fatto e quindi non ha concesso alcuna attenuante al marciatore altoatesino che sognava le Olimpiadi di Rio de Janeiro, obiettivo che si era prefissato da oltre un anno, quando aveva iniziato la collaborazione con Sandro Donati, il paladino della lotta al doping.

Proprio il tecnico parla di sentenza già scritta e pianificata. "Siamo delusi ma andremo avanti atrovare la verità con l’esame del Dna e quant’altro".

Ora la sentenza è appellabile soltanto presso un tribunale federale svizzero, ma intanto l'Olimpiade è sfumata. Schwazer ci aveva creduto fino all'ultimo e dopo le otto ore di udienza ad alta tensione di lunedì aveva chiuso la giornata sui rulli per allenarsi, per poi il giorno dopo accumulare chilometri sulla pista ciclabile di Copacabana. Un modo per sperare ancora. Una speranza che il verdetto dal Tas ha spezzato.

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