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Sanità / Val di Sole

"In valle è rimasta una sola pediatra"

L'allarme lanciato dalla consigliera provinciale Paola Demagri durante la seduta: "Serve rendere la zona più attrattiva"

In val di Sole la carenza di pediatri rischia di diventare un grosso problema. A lanciare l'allarme durante la seduta del consiglio provinciale di martedì 23 gennaio è la consigliera di minoranza Paola Demagri.

La vicenda

Intervistata da Trento Today, l’esponente dello schieramento Casa Autonomia.eu spiega nel dettaglio la criticità nel sistema sanitario della comunità solandra: "In val di Sole ci sono sempre stati due pediatri di libera scelta – dichiara -. Una delle due però è andata in pensione a dicembre, e oggi abbiamo quindi una situazione in cui una sola dottoressa si trova con un numero di 1100 pazienti, ben oltre il suo massimale di 880. Per affiancarla a dicembre è arrivata una specializzanda, che però ha già dato le dimissioni e lascerà l’incarico a inizio febbraio. Nel frattempo, l’altra pediatra si è comunque data da fare e ha trovato per qualche settimana una sostituta, che comunque resterà solo fino al 31 marzo, dopodichè se non ci sarà un altro cambio la situazione diventerà davvero grave". Solo una "toppa", quindi, con il problema che però non è ancora stato risolto.

Da qui le domande di Demagri rivolte all’assessore alla sanità Mario Tonina durante l’interrogazione nella seduta: "Sono due le questioni che ho voluto sollevare – prosegue la consigliera -. In primis, quella relativa all’incapacità della provincia di rendere attrattive alcune zone della regione proponendo idee nuove. Si potrebbe ad esempio pensare, in accordo con gli amministratori locali, di mettere a disposizione per i primi anni per i pediatri che vengono da altri territori degli alloggi gratuiti o almeno con affitti ridotti, perché la val di Sole come altre valli del Trentino è una zona fortemente turistica e quindi i prezzi per le abitazioni sono particolarmente alti. Invece, per dire, non ho mai incontrato un medico che abbia avuto un minimo di interesse per iniziative come lo skipass. I pediatri che potrebbero venire in val di Sole logicamente sono preoccupati al momento dal carico di lavoro che rischiano di ritrovarsi, e preferiscono andare altrove". Il secondo aspetto contro cui Demagri punta il dito riguarda le responsabilità dell’azienda sanitaria nell’emergenza che si è venuta a creare: "Da quanto successo – dice la consigliera -, deduco che l’azienda non sia efficace nel cercare personale e programmare progetti per il suo sviluppo. Si parla di bandi, concorsi, contatti con le università, ma intanto solo un privato è riuscito a trovare, quantomeno, un sostituto temporaneo per alleggerire il suo enorme carico di lavoro".

La risposta

In aula, poi è arrivata la risposta anche dello stesso Tonina: "La carenza di professionisti nel settore della medicina convenzionata riguarda tutto il territorio nazionale – dichiara l’assessore -, non solo la nostra provincia. L’azienda sanitaria ha dato corso a una pubblicazione a cui però non è arrivata alcuna disponibilità, mentre il distretto sanitario ha continuato a ricercare professionisti individuando una specializzanda dell’Università di Verona per questo periodo. C’è quindi piena consapevolezza di questa criticità e ci si adopera continuamente per risolverla".

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