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L'affondo

Crisi giunta, l'attacco di Casa Autonomia: "Fugatti pronto a 'comprarsi' i candidati di Fratelli d'Italia"

Paola Demagri e Michele Dallapiccola mettono in dubbio l'integrità degli eletti del partito di Giorgia Meloni

Mentre Fratelli d’Italia, in aperto contrasto con Fugatti e le sue nomine dei vari assessori, diserta la prima seduta della nuova giunta, le opposizioni continuano a incalzare e puntare il dito contro la situazione che si sta venendo a creare all’interno della coalizione di centrodestra, vincitrice alle elezioni del 22 ottobre. 

Perchè la nuova Giunta rischia già di saltare 

L’ultimo affondo arriva da Casa Autonomia.eu, attraverso una nota firmata dalla candidata eletta Paola Demagri e dal segretario Michele Dallapiccola: “La questione intorno alle nomine in giunta provinciale ha lasciato basita ben più di una persona in Trentino – scrivono i due esponenti -. Una sciatteria istituzionale del genere non si era mai vista Eppure ad alcuni può andar bene così. In fondo se li sono votati e ora possono apprezzarne le gesta. Incuriosisce tuttavia, il rebus che sta dietro all’annunciata (si badi bene per ora solo quello) fuoriuscita di Fratelli d'Italia dalla giunta provinciale”.

L'integrità di FdI in dubbio 

Il partito del centrosinistra ipotizza come probabile lo scenario di una spaccatura all’interno di FdI: “Con le teoriche dimissioni di due assessori – si legge -, alla Lega si liberano posti di potere da poter assegnare. Ai quali si aggiunge la terza poltrona della presidenza del consiglio. Si tratta dunque di tre bei posti da mettere ‘in vendita’. Al motto del ‘lascia il tuo partito e vieni con noi in cambio di una di queste poltrone’ non è difficile pensare che Fugatti non farà fatica a trovare ben più di un candidato dentro ai cinque eletti con Fratelli d'Italia”. Messa in dubbio, quindi, l’integrità dei cinque eletti del partito di Giorgia Meloni entrati in consiglio: “Solo una consigliera (Francesca Gerosa, ndr) sembra essere particolarmente legata al partito nazionale che la sostiene – dicono Demagri e Dallapiccola -. Invece, almeno tre degli altri quattro sembrano più passeggeri di un tram che li ha portati in piazza Dante. E par quasi di capire che questi lo abbiano preso solo perché era il più capiente e il più sicuro. Tra loro poi, ce n'è uno che di cambi di sponda politica è un vero professionista”. Quest’ultimo riferimento è probabilmente nei confronti di Carlo Daldoss, che alle elezioni del 2018 era stato vicino a candidarsi per il centrosinistra prima di fare un passo indietro

Il comunicato si chiude con un altro attacco, nei confronti di Fugatti prima e di FdI poi: “Non avrebbe difficoltà dunque lo spregiudicato presidente aviense a ‘comprarsi’ i tre voti che gli servono per una maggioranza solida, assegnando i tre posti che ha a disposizione ai tre passeggeri di cui sopra – conclude il testo -. Nel frattempo un partito nazionale quale è FdI, in cambio di sacrifici oggi, può benissimo impegnarsi e garantire seggi blindati per la candidatura in Parlamento, domani. Quattro anni passano in fretta e la carriera di una precedente consigliera provinciale di Fratelli d'Italia la certifica tutta”. 

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