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Consiglio provinciale, salta ancora l'elezione del vicepresidente

L'opposizione chiede come requisito un passo indietro del presidente Kaswalder

Ancora un rinvio per l'elezione del vicepresidente del consiglio provinciale di Trento. Il ruolo è ormai vacante da quasi un anno e mezzo, dopo le dimissioni di Alessandro Olivi (Partito democratico) nell'agosto del 2020. Sta dunque all'opposizione l'onere di fare un nome per la vicepresidenza, ma le minoranze, tramite la consigliera Paola Demagri (Partito autonomista trentino tirolese) continuano a chiedere come condizione fondamentale di rimettere in discussione la nomina dell'attuale presidente, Walter Kaswalder.

"La linea dell'opposizione non è cambiata" ribadisce la capogruppo del Pd Sara Ferrari. "Abbiamo l'accordo sul vicepresidente, ma la conditio sine qua non per nominarlo è che il presidente sia un altro, e questo rimane il tema fondamentale".

Schieramento compatto della maggioranza intorno al presidente Kaswalder: "Prendiamo atto che le minoranze non intendono nominare un vicepresidente, solo per il rancore che provano nei confronti per l'attuale presidente. Una vergogna, un'anomalia delle minoranze di questo Consiglio, che hanno una grave responsabilità" ha commentato Alessandro Savoi (Lega).

A rompere lo stallo ci aveva già provato il consigliere del MoVimento 5 Stelle Alex Marini a settembre: in quell'occasione però, la votazione saltò per mancanza di numero legale, dato che Pd, Patt, Unione per il Trentino, Futura 2018 e Onda civica abbandonarono l'aula anche in quel caso in polemica con il presidente Kaswalder. 

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