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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Consiglio provinciale, dopo un anno salta ancora la votazione del vicepresidente

Pd, Patt, Unione per il Trentino, Futura 2018 e Onda civica abbandonano l'aula. Marini: "Stallo intollerabile"

Nuovo rinvio per l'elezione del vicepresidente del Consiglio provinciale di Trento. Anche nella seduta di martedì 7 settembre infatti, non è stata raggiunta la maggioranza qualificata, necessaria per validare il voto dell'assemblea. 

Il ruolo è vacante da più di un anno: nell'agosto del 2020 il consigliere del Pd Alessandro Olivi si dimise in seguito alle polemiche nate dall'aver incassato 3.600 € di contributi legati all'emergenza Covid per il suo studio legale.

Quanto al voto di martedì, ad abbandonare l'aula sono stati i consiglieri di Pd, Patt, Unione per il Trentino, Futura 2018, Onda civica. "Nessun vicepresidente può fare da vice ad un presidente che in più occasioni abbiamo definito non adatto al suo ruolo. Rimaniamo fedeli a questa posizione, pertanto non parteciperemo al voto, uscendo dall'aula", ha detto la capogruppo del Pd, Sara Ferrari.

La votazione si è tenuta con 20 consiglieri presenti. Il presidente del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder ha quindi dichiarato nullo il voto per mancanza del quorum.

I candidati alla carica di vicepresidente erano i consiglieri Alex Marini (Gruppo misto) e Alessandro Savoi (Lega). Nel pomeriggio, lo stesso Marini ha diramato una nota nella quale definisce "intollerabile" lo stallo sulla vicepresidenza.

"La politica provinciale è ferma ad aspettare la mossa dell'avversario, intanto il tempo passa e c'è il rischio concreto di tirare avanti così fino al termine della consiliatura e sarebbe una farsa che i trentini non meritano" scrive Marini.

"Come avevo anticipato ai colleghi consiglieri - continua la nota -, nel caso fossi stato eletto avevo dato la mia piena disponibilità a dimettermi, se questo fosse servito a far cadere l'intero ufficio di presidenza. Purtroppo anche oggi il Consiglio ha deciso di non decidere, tuttavia d'ora in poi non sarà più possibile far finta di nulla facendo passare tutto sotto silenzio. La questione tornerà di attualità al prossimo Consiglio e noi la riproporremo. La mia speranza è che in questo modo le acque si smuovano e le forze politiche siano costrette a superare un'impasse che sta ormai tracimando nella farsa" conclude Marini.

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