Bonus bebè, la replica della Lega: "Giusto dare la precedenza a chi ha contribuito a questa terra"
Così il consigliere Paoli dopo il presidio di mercoledì dei sindacati contro il requisito dei dieci anni di residenza
È arrivata la dura replica della Lega alla manifestazione di mercoledì mattina organizzata dai sindacati per chiedere l'abolizione del requisito dei dieci anni di residenza per la richiesta del bonus nascite.
In una nota, il consigliere provinciale della Lega Salvini Trentino, Denis Paoli, ha ricordato che la petizione dei sindacati è "appoggiata anche dai consiglieri Alessandro Olivi del Pd e Ugo Rossi di Azione".
Secondo il consigliere, "il contestato requisito dei 10 anni di residenza, oltre a rispettare impegni elettorali e ad essere coerente con la politica leghista, rispecchia la determinazione dell’amministrazione provinciale leghista ed anche criteri di equità. Infatti, personalmente non solo ritengo i 10 anni un criterio sacrosanto, ma dipendesse dal sottoscritto non escluderei di includere, per i punteggi di graduatorie, anche conteggi relativi alla pregressa contribuzione fiscale".
Prima i trentini, dunque: "Un principio fondamentale - continua la nota -, perché è giusto che chi per anni se non per generazioni ha contribuito a rendere grande questa terra veda oggi riconosciuti i propri sacrifici passati. Nessuno, ovviamente, deve essere lasciato indietro, ma soprattutto non deve esserlo lasciato chi, per il Trentino, ha fatto tanto".
In tema di contrasto alla denatalità, Paoli evidenzia che "per essere contrastato con successo, l’inverno demografico deve essere affrontato soprattutto incentivando la natalità dove essa è più carente, quindi tra chi risiede in questa provincia da decenni se non da generazioni. Ecco che allora - conclude il consigliere -, oltre che giusta e coerente con un programma politico, il requisito dei 10 anni per il bonus natalità si rivela essere anche una misura di buon senso”.
