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Autonomia fiscale, da Roma segnali buoni. Se non cade il governo

Perché si ottenga realmente qualcosa, però, ha sottolineato il presidente della provincia Alberto Pacher, bisognerà che il governo rimanga in carica

Segnali positivi arrivano da Roma dopo il primo incontro tecnico fra le delegazioni delle due Province autonome di Trento, la Ragioneria Generale dello Stato, il Dipartimento Affari Regionali, coordinato dal capogabinetto del Ministero per gli Affari regionali Mauro Bonaretti, in merito ai rapporti finanziari fra Province e Stato. "L'esito dell'incontro si può ritenere ampiamente soddisfacente - ha commentato il presidente della Provincia automoma di Trento, Alberto Pacher, dopo avere ricevuto i primi aggiornamenti -. Si sono convenuti gli adempimenti da effettuare in tempi sufficientemente ravvicinati, entro il mese di settembre, in modo poi da poter presentare agli organi istituzionali gli esiti tecnici e le criticità di ordine politico. In particolare il dottor Bonaretti ha condiviso nelle sintesi l'impostazione delle Province, inclusa la parte relativa alla delega delle Agenzie fiscali".

Da una parte la messa a bilancio dei 2,4 miliardi di crediti che il Trentino vanta con Roma, dall'altra la cosiddetta autonomia integrale. Contro il processo centralista, Trento vorrebbe farsi carico di tutte le competenze rimaste di natura statale, dalla delega sulle agenzie fiscali alle pensioni sociali, in cambio della piena autonomia fiscale. Una partita da 450 milioni di euro che ora sembra essersi sbloccata proprio nel giorno della festa dell'autonomia. Perché si ottenga realmente qualcosa, ha sottolineato il presidente della provincia Alberto Pacher, bisognerà però che il governo rimanga in carica.

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