In Trentino cresce la spesa in cultura, giro d'affari da 760 milioni di euro
Il settore culturale in Trentino ha registrato negli ultimi anni un incremento di spesa da parte dei "consumatori" generando il 5,3% del valore aggiunto di tutto il sistema economico locale: ogni euro investito in cultura ne genera 2,5 in termini di ricaduta economica su altri settori. Questi i dati di Trentino Sviluppo e Tsm
Un giro d'affari di oltre 760 milioni di euro con circa 5.700 piccole e medie imprese coinvolte, un sistema produttivo in cui ogni euro investito ne genera quasi 2,50 in termini di ricaduta economica per altri settori. Sono le cifre del mondo della cultura in Trentino, presentate nell'ambito del convegno "Cultura e imprese: motore di sviluppo per il territorio" promosso da Trentino Sviluppo e Tsm. Sembra inoltre che quello culturale sia uno dei pochi settori a resistere alla crisi registrando addirittura un incremento della spesa delle famiglie per beni, servizi e attività in tale campo, generando un valore aggiunto del 5,3%. In Trentino l'ente pubblico è notoriamente uno dei protagonisti, anche in veste di "produttore", del settore culturale: la Provincia è fonte diretta per il 55% del valore del mercato culturale trentino, complessivamente stimato attorno ai 138 milioni di euro.
Numeri importanti ma si può migliorare: su 110 province italiane quella di Trento si colloca al 26° posto per valore aggiunto generato dal sistema culturale, sempre al 26° posto per incidenza degli occupati del sistema produttivo culturale (5,6% del totale) e al 33° posto per quota di imprese (7,3% del totale) operanti nel sistema produttivo culturale. A fare la parte del leone sono l'editoria (218,4 milioni), l'architettura (118 milioni), il design (110 milioni), l'artigianato (88,6 milioni), la produzione di videogiochi e software (87,6 milioni), il settore film, video, radio e tv (57,8 milioni), , quello della comunicazione e branding (50,7 milioni), le rappresentazioni artistiche, intrattenimento, convegni e fiere (19,8 milioni).
