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Economia Centro storico / Via Giovanni Segantini, 10

Esternalizzazioni Sait, Castaldo: "Non sono lavoratori di serie B"

Protesta ieri sotto la sede di via Segantini. Il presidente Dalpalù: "Pensiamo a garantire il servizio, ed il lavoro agli altri 520". La presidente di Movitrento: "I 65 esterni sono comunque nostri lavoratori"

Per ora le procedure riguardo ai 130 esuberi tra il personale, individuati  dai vertii di Sait, sono sospese. E' quanto emerge dal confronto avvenuto ieri tra il presidente della Cooperazione Trentina Mauro Fezzi, il presidente del consorzio Renato Dalpalù ed una delegazione dei lavoratori in protesta sotto alla sede della Federazione. "Siamo pronti a far sì che il danno sia il  minore possibile - ha detto il presidente di Sait - ma dobbiamo anche pensare a salvaguardare gli altri 520 dipendenti". 

L'obiettivo, ha spiegato Dalpalù, è aumentare la produttività per garantire l'apertura dei punti vendita sul territorio. In quest'ottica saranno rivisti anche i rapporti con i fornitori. Il futuro dei 130 dipendenti "in esubero" è ancora oscuro. 

Il "salvataggio" potrebbe avvenire riducendo il ricorso a lavoratori esterni per la fornitura di alcuni servizi. A rispondere a queste richieste, avanzate soprattutto dal segretario della Filcams Roland Caramelle è la presidente della cooperativa Movitrento, che si occupa della logistica di Sait: "Pari dignità ai lavoratori esterni impegnati in Sait: hanno regolare contratto di lavoro e tutele. Sono i nostri lavoratori. Non necessitano di tutela? Siamo forse lavoratori di serie B?”. I lavoratori esterni sono 65, l'idea  avanzata dal sindacato era quella di "recuperare" questi 65 posti tra gli esuberi. Anche su questo punto i vertici della Cooperazione non sembrano arretrare di un passo. 

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