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Cronaca Oltrefersina / Largo Medaglie d'oro

Coronavirus: il 2 gennaio altre 6 vittime, i ricoveri tornano a crescere

I dati diffusi dall'Azienda sanitaria provinciale e tutte le news sull'evoluzione della situazione

Sei vittime di coronavirus, ed il numero dei ricoverati aumenta. Questa la situazione in Trentino tratteggiata dai dati diffusi nel tardo pomeriggio di sabato 2 gennaio. Le vittime sono 3 uomini e di 3 donne, di età compresa fra i 67 e i 92 anni. Negli ospedali ieri ci sono stati 27 nuovi ricoveri, mentre le dimissioni si sono fermate a 13. Al momento pertanto i pazienti covid sono 410, di cui 41 in rianimazione. Un numero, quest'utimo, in lentissima diminuzione.

Tra i casi registrati nelle ultime 24 ore, specifica la Provincia, 28 sono i soggetti senza sintomi mentre altri 27 sono pauci sintomatici. I ragazzi in età scolare positivi sono 3, un numero particolarmente basso forse dovuto alla chiusura delle scuole per il periodo natalizio, e gli ultra settantenni sono 36. Grazie a 584 tamponi molecolari sono stati scoperti 59 positivi, mentre i mentre i 148 test rapidi hanno intercettato altri 25 casi. Il numero particolarmente basso dei tamponi, sia molecolari che antigenici, risente chiaramente del periodo festivo. 

Sono più di mille, precisamente 1.023, le vittime di coronavirus in Trentino da inizio pandemia. La situazione negli ospedali rimane critica con centinaia di ricoverati nei reparti di malattie infettive di Trento e Rovereto, e un numero di pazienti in terapia intensiva che non ha ancora mostrato chiari segni di decrescita. Nel frattempo anche in Trentino è partita la campagna vaccinale tra Natale e Capodanno con le prime 100 dosi somministrate a volontari nei 7 ospedali trentini ed in 7 Rsa scelte per l'avvio simbolico su tutto il territorio. I vaccinati al 2 gennaio risultano essere circa 2.000. 

Il Decreto Legge Natale

La settimana prima di Natale del 2020, è stata annunciato che l'Italia sarebbe diventata zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e arancione nei giorni feriali. L'annuncio e la spiegazione del Decreto Legge di Natale, come avvenuto con i Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) emanati negli ultimi 10 mesi del 2020, sono toccati al premier Giuseppe Conte in diretta nazionale nella serata di venerdì 18 dicembre. «Le misure della divisione a zone hanno funzionato e ci hanno consentito di evitare il lockodwn generalizzato - ha affermato Conte -. Tant'è che nei prossimi giorni tutte le regioni potrebbero rientrare nell'area gialla. La situazione però rimane difficile e in tutta Europa. E tra i nostri esperti c'è forte preoccupazione che nel periodo natalizio la curva dei contagi possa subire un'impennata». Non è ancora chiaro, però, cosa succederà dopo il 7 gennaio 2021. Molte le ipotesi, soprattutto da parte del mondo scientifico che non sempre riesce a trovare un punto comune. 

Il vaccino

La campagna vaccinale è iniziata portando con sé la speranza di molti e le polemiche di altri. Tra le persone a favore del vaccino, c'è chi inizia a chiedersi quando sarà il "suo momento". Pare che l'Italia voglia raggiungere la cifra di 13 milioni di vaccinati già entro la primavera. Ad affermarlo è stato il ministro della Salute Roberto Speranza in un'intervista rilasciata a La Stampa di lunedì 28 dicembre, il giorno dopo del "vaccine day", in cui spiega anche perché il nostro Bel Paese abbia ricevuto così poche dosi rispetto alla Germania, mentre la sottosegretaria Sandra Zampa dice che presto toccherà ai dipendenti pubblici e il professore di statistica medica dell'università Bicocca Giovanni Corrao spiega come funzionerà la graduatoria e chi saranno i primi a essere chiamati alla profilassi. 

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