rotate-mobile
Attualità San Giuseppe / Via del Travai

Punto d'Incontro: a Natale 80 persone in strada. Ipotesi Residenza Fersina: "Noi ci siamo"

I presidente Filosi: "Trento deve interrogarsi e fare delle scelte, la sicurezza è possibile solo se chi fa più difficoltà si sente accolto"

Sono 80 le persone che passeranno il Natale in strada a Trento. Erano circa 130 fino a due settimane fa, prima dell'ultimo intervento delle politiche sociali provinciali che ha permesso di portare a 200 i posti letto disponibili per persone senza dimora. Si chiude così un anno segnato dalla pandemia ancora in corso, che ha peggiorato ulteriormente le condizioni di chi fa più fatica: sono state 585 le persone che nel 2020 si sono rivolte al Punto d'Incontro, la cooperativa che garantisce pasti, docce e qualcuno con cui parlare, in via Travai.

Un numero che è quasi la metà rispetto agli anni scorsi, ma il dato non è per forza positivo. Anzi: meno persone, ma sempre le stesse. I pasti sono in aumento. "Significa che chi è in strada ora ci resta di più, c'è meno giro, si fa più fatica ad uscirne, anzi molti ci tornano: persone che avevano trovato un lavoro, una sistemazione, e ora hanno perso tutto, di nuovo" ci dice Milena Berlanda, direttrice del Punto d'Incontro.

Le fasce d'età in aumento sono quella tra i 30 ed i 39 anni e quella tra i 50 ed i 65 anni. Anche le persone senza dimora si sono ritrovate "intrappolate" nei confini regionali dal primo lockdown. Non c'è stato quel movimento verso altre città che si registra normalmente. Peggiorano le patologie sia fisiche che psichiche di alcune persone, ed in generale è aumentata la difficoltà nella gestione del servizio, soprattutto a causa delle regole anti-covid.

"Possiamo contare su 50 volontari, non abbiamo mai chiuso, nemmeno durante la prima ondata - prosegue Berlanda - molti però hanno più difficoltà a venire ed inoltre, a causa di mascherina e distanze, è venuto meno quel rapporto umano, di vicinanza, che è proprio dei volontari". Nonostante questo il Punto d'Incontro va avanti e, anzi, è pronto a rilanciare: "per quanto riguarda la proposta di destinare la Residenza Fersina alle persone senza dimora noi ci siamo, pur con tutte le difficoltà di questo periodo, ma è la Provincia che deve fare una scelta".

"Avevamo segnalato questa situazione già ad ottobre. Una città come Trento deve interrogarsi e fare delle scelte - aggiunge Osvaldo Filosi, presidente della cooperativa -. Sempre più siamo convinti che la sicurezza è possibile quando chi è più in difficoltà si sente accolto. Molti invece ci comunicano la fatica che fanno a trovare un posto dove dormire, quando escono da qui alla sera. Magari oltre alle difficoltà arriva anche l'umiliazione di essere sgomberati da un posto trovato per ripararsi la notte. Su questo dobbiamo interrogarci, su quanto i diritti siano di tutti e non solo di qualcuno". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Punto d'Incontro: a Natale 80 persone in strada. Ipotesi Residenza Fersina: "Noi ci siamo"

TrentoToday è in caricamento