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Sicurezza stradale / Gardolo

"Zone 30? Servono strade a misura di tutti"

Il parere del sindaco Ianeselli sul tema: "Non significa solo mettere un cartello, ma aumentare vivibilità e sicurezza"

Non solo Bologna e Milano: anche a Trento, negli ultimi giorni, è diventato caldissimo il tema delle zone 30, le aree in cui per i conducenti non sarà possibile guidare sopra la soglia dei 30 km/h. Il Comune è infatti al lavoro per provare a introdurre, dopo un periodo di sperimentazione, dei limiti di velocità anche nel capoluogo, anche se non mancano le critiche.

Tre zone per cominciare

A spiegare a Trento Today quello che è il piano dell’amministrazione è il sindaco Franco Ianeselli: "La proposta in realtà parte dal Pums, il piano urbano della mobilità sostenibile approvato a febbraio dell’anno scorso – precisa il primo cittadino -, in cui è prevista anche la sperimentazione in città delle zone 30. L’idea è che ci siano strade non di scorrimento, quindi non via Brennero per intenderci, che siano a misura non solo delle auto ma di tutti: bambini, ciclisti, anziani". In questa fase di sperimentazione quindi delle zone 30 verranno istituite in punti più periferici e meno trafficati: "Ci siamo confrontati con le comunità interessate per capire dove testare queste zone – prosegue Ianeselli -, e abbiamo scelto di partire da tre sobborghi: Clarina, Gardolo e Mattarello. Verranno sperimentate vicino alle scuole o comunque in strade già di per sé strette e tortuose, dove quindi i conducenti sono già chiamati a moderare la loro velocità". 

Quello delle zone 30 è quindi un passo all’interno di un piano più ampio che riguarda tutta la mobilità nel capoluogo: "Istituire queste zone non significa solo mettere un cartello stradale con un limite – spiega il sindaco -, ma promuovere quello che viene detto urbanismo tattico per aumentare la vivibilità e la sicurezza a Trento. In altre parole, indurre i conducenti a rallentare lavorando sulla segnaletica orizzontale, installando elementi come panchine o fioriere, colorando l’asfalto, allargando i marciapiedi. Un po’ come è stato fatto a suo tempo in via Zandonai". 

Controlli di velocità sempre più severi: la situazione in Valsugana

Per ora quindi si parla “solo” di una fase di sperimentazione a cui seguiranno delle valutazioni, senza intervenire in zone centrali come accaduto a Bologna, ma l’idea è comunque quella di introdurre delle misure anche a Trento: "Intanto valutiamo l’efficacia delle zone 30 nei tre quartieri scelti – conclude Ianeselli -, poi decideremo se proporle anche in città e casomai dove". 

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