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F36, animalisti ancora all'attacco: "Mandiamo a casa Fugatti"

La manifestazione di Bearsandothers in piazza Duomo

Nel pomeriggio di ieri, domenica 10 settembre, l’associazione animalista Bearsandothers ha manifestato in piazza Duomo a Trento contro l’uccisione dell’orsa Amarena, in contemporanea con la protesta nazionale a San Benedetto dei Marsi, in Abruzzo, dove l’animale è stato abbattuto.

"Gesto disumano"

I manifestanti hanno organizzato il loro sit-in sotto la Torre Civica del capoluogo trentino, esibendo striscioni con slogan e foto del plantigrado ucciso: “La morte di Amarena – si legge nel comunicato diffuso dagli animalisti - ha messo in luce la violenza istigata dalle istituzione e non possiamo fare a meno di associare tutte le attività di coloro che da tempo incitano a uccidere, uccidere, uccidere”. Duro l’attacco nei confronti di chi ha sparato all’animale ferendolo a morte: “Amarena, la mamma orsa del parco è morta ed i suoi piccoli lasciati alla loro sorte – si legge -, cosa c’è di più disumano? Il macellaio cacciatore forse pagherà una semplice ammenda, non si va in carcere per aver ucciso una cosa, per rubare un'autovettura si, ma non per un’ orsa, considerata ancora meno di un bene di lusso”. 

"Qui l'orso è solo politica"

Spazio dunque al caso più recente, l’ordinanza per l’abbattimento di f36 firmata dal presidente della provincia Maurizio Fugatti: “In Trentino, il presidente uscente e speriamo non rientrante continua a gettare benzina sul fuoco – prosegue il comunicato -, emanando un altro ordine di abbattimento contro un’altra orsa che nulla ha fatto, innocente, come F36. Tutta l’attività fugattiana è mirata solamente a racimolare voti di persone che si fanno influenzare dalle ipocrisie violente di questa politica; perché in Trentino l’orso è politica, non interessa alcun approccio scientifico. E molti sono anestetizzati da questa propaganda che nasconde i veri problemi come la sanità allo sbando, la scuola con sempre meno risorse, la cassa integrazione che cresce in Trentino grazie alla recessione sottovalutata dalla politica, le case ITEA allo sbando, i disagi sociali che vediamo giornalmente assistendo persone e famiglie in difficoltà, e chi più ne ha più ne metta”. 

Cosa dice (davvero) il decreto di Fugatti

L’attacco degli animalisti assume quindi toni politici, con l’esplicito invito ai trentini a non sostenere il presidente uscente alle prossime elezioni provinciali: “È ora di mandarlo a casa – si legge - Fugatti è il presidente persecutore degli orsi, come la ha definito anche Vittorio Sgarbi, che si è pure proposto di fargli da assessore. Perfino chi è della stessa parte politica di Fugatti si rende conto dell’assurdità comportamentale di questo piccolo uomo che ambisce a rovinare il Trentino per altri cinque anni. I sindacati invece lo esortano a smetterla di occuparsi di orsi e di dare risposte ai trentini sui mille problemi che questa giunta non ha gestito”. 

Attenzione non solo per f36, ma anche per gli altri orsi finiti negli ultimi mesi nel mirino di Fugatti: “Vogliamo qui ricordare che M49 e Jj4 sono ancora al Casteller, reclusi in uno spazio non idoneo, mentre ci sarebbe la possibilità di creare un’areale per gli orsi confidenti, generando un percorso scientifico che darebbe lustro al Trentino – conclude il comunicato - E ricordiamo anche la storia dell’orsetto M89- Honey, salvato e curato, ora pronto per essere reimmesso in libertà, ma condannato all’ergastolo da questo presidente crudele, che non lo vuole liberare, costringendolo ad una vita da parco zoo, per sempre”. 

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