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Nuovo decreto legge 7 aprile, arrivano le riaperture dopo il lockdown di Pasqua?

Dopo l'incontro di Mario Draghi con il Cts c'è sul tavolo l'ipotesi di tornare a scuola entro il 15. Il nodo della curva epidemiologica e la possibilità di un ritorno alla zona gialla in alcune regioni

È atteso il nuovo decreto-legge con le misure anticontagio, quello del dopo Pasqua. È atteso con un certo anticipo, visto che lo stesso Mario Draghi, assunta la carica di premier, aveva garantito la tempestività delle comunicazioni. Pare che il nuovo decreto legge Covid che il governo Draghi sta preparando potrebbe cominciare a dare qualche segnale sulle riaperture, a partire dalle scuole. L'incontro del presidente del Consiglio Mario Draghi con gli esponenti del Comitato Tecnico Scientifico e il ministro della Salute Roberto Speranza di mercoledì 23 marzo è servito a porre le basi delle nuove regole. 

Decreto legge 7 aprile

Decisivi saranno i dati della settimana a cavallo tra fine marzo e inizio aprile. Grazie a questi il governo Draghi potrà prendere una decisione definitiva. Il nuovo decreto legge potrebbe anche semplicemente prorogare quello attualmente in vigore e contenere solo alcune norme che uniformano le procedure nelle regioni italiane riguardo il piano di vaccinazione, ma l'ipotesi appare improbabile anche se l'impianto generale non sarà stravolto. Ansa scrive che l'intenzione sarebbe quella di avviare quel percorso di graduale apertura indicato dal ministro dell'Economia Daniele Franco. Nessuna indicazione ancora sulle misure, ma tutti gli occhi sono puntati sulla scuola. PAre si stia puntando a un ritorno in classe di tutti gli studenti fino alla prima media, anche in zona rossa. Al fianco tutti questi ragionamenti c'è anche lo sguardo oltre confine, dove Angela Merkel ha adottato delle nuove misure restrittive. 

Tra marzo e aprile si terrà una cabina di regia con le forze di maggioranza per stringere, decidere il da farsi, visto che il premier vuole che gli italiani non vengano colti impreparati, che dunque vadano avvisati per tempo debito. Intanto il presidente del Consiglio ha visto a Palazzo Chigi i vertici del Cts Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, oltre a  Speranza. Si continua a parlare della scuola. Un incontro preliminare, con un occhio attento ai contagi e alla curva epidemiologica. Nulla è ancora deciso. Ma tra le ipotesi che circolano con insistenza c'è quella di una mini-proroga delle misure attualmente in vigore, allargando le maglie della stretta al capitolo scuola, ovvero consentendo il ritorno sui banchi in zona rossa almeno ai più piccoli, scuola dell'infanzia e primaria, superando il giro di vite deciso dal governo Draghi con il Dpcm dello scorso due marzo, indigesto a molte famiglie.

È ancora prematuro parlarne, benché ci sia un fronte ampio, in maggioranza, che chiede a gran voce di riaprire i cancelli, con il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi che intanto assicura che il governo ce la sta mettendo tutta: "lavoriamo giorno e notte per poter riaprire", ha detto incontrando Comuni e Province. Ed è proprio sulla scuola che si preannuncia un nuovo fronte caldo nel governo, con gli 'aperturisti' che guardano alla Francia in lockdown ma con le scuole aperte  e i 'rigoristi' che tirano in ballo la Germania, che alla crescita dei contagi e dei morti ha sacrificato anche le aule scolastiche. Il monitoraggio dei numeri e della situazione sarà serratissimo, spiegano fonti di governo, e guiderà le scelte che Draghi e i ministri saranno chiamati ad assumere nei prossimi giorni. Ma la voglia di riaprire c'è e non coinvolge solo le scuole. 

Dopo Pasqua

"Pensiamo che dopo la Pasqua la situazione migliorerà gradualmente - l'auspicio del titolare di via XX Settembre - e poi ci muoveremo con gradualità verso una situazione più normale a maggio e giugno: questo grazie alla disponibilità dei vaccini e all'aiuto che arriva dalla stagione più calda". A indicare la rotta delle prossime decisione da assumere saranno i dati: "Bisogna attendere che le misure in atto facciano sentire i loro effetti e cristallizzarli, magari spostando più avanti il loro termine", chiarisce una fonte di governo, confermando l'idea della mini-proroga, che raccoglierebbe diversi proseliti nel governo.

E, parallelamente, accelerare il più possibile la campagna vaccinale, con il commissario Francesco Figliuolo pronto a entrare in azione per superare le difficoltà sul territorio, con una mano tesa alle Regioni che chiederanno supporto per accelerare. E il nuovo vaccino, per giunta monodose, in arrivo: quello di J&J, atteso ad aprile, che potrebbe essere destinato inizialmente agli over 80 e ai più fragili, tallone d'Achille della campagna vaccinale. Decisivo sarà anche il Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi (domani Draghi riferirà nelle Aule parlamentari), con la strategia che i leader decideranno di assumere e mettere in campo con il Regno Unito e con big pharma, visti i malumori crescenti sulla Commissione Ue per la lentezza delle consegne. 

Il Cts chiede una stretta fino al 15 aprile

Il Comitato Tecnico Scientifico chiede invece una stretta fino al 15 aprile. Il Messaggero scrive che a Palazzo Chigi si pensa al dopo Pasqua e alla scrittura di un nuovo decreto il cui contenuto sarà oggetto di un prossimo incontro tra i capidelegazione dei partiti di maggioranza. Nella riunione della cablna di regia, che si riunirà nei prossimi giorni, si valuterà anche la possibilità, caldeggiata dal Cts, di prolungare sino al 15 aprile le restrizioni in vigore a seguito della modifica delle zone a colori. La voglia di riaprire, complice l'arrivo della bella stagione e dell'ora legale, c'è e non coinvolge solo le scuole, ma anche il ministro dell'Economia Daniele Franco. Eppure dalla più recente analisi dei dati dei due professori del Comitato Tecnico Scientifico, il quadro non sembrerebbe troppo confortante. È per questo che si ragiona su un prolungamento delle misure di una settimana in modo da arrivare a metà aprile, quando dovrebbero arrivare in Italia quantità di vaccini tali da poter permettere di avviare quel cambio di passo che permetterebbe lentamente di tornare alla vita normale, grazie al siero e al normale caldo estivo. 

Come sottolinea Today, le regole post-lockdown di Pasqua quindi manterranno il sistema a colori per le regioni in base alle fasce di rischio coronavirus . È ferma convinzione del ministro Speranza, oltre che del premier Draghi e degli esperti del Cts, che l'istituzione delle zone rosse, arancioni, gialle e bianche in base ai dati regionali sul contagio costituisca un buon sistema per arginare il virus a livello locale. Dovrebbe essere reintrodotto il sistema a 4 fasce, compresa quella gialla eliminata nell'ultimo decreto firmato da Mario Draghi. Nel nuovo decreto sarà con tutta probabilità confermato anche il coprifuoco alle 22, in attesa di abbassare la soglia oraria più in là, a primavera inoltrata.

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