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Contagi, vaccini ed effetti collaterali. Cosa accadrà dopo il 7 gennaio?

Tanta la speranza di tornare presto alla normalità, ma i contagi non si fermano nonostante la zona rossa. In Trentino il 7% dei tamponi molecolari risulta positivo. Fugatti bacchetta gli over 70enni: «C'è mancanza di consapevolezza da parte degli anziani, dispiace dirlo, ma questa è la sensazione»

Prosegue la campagna vaccinale anti-covid partita in Italia e in Trentino a fine dicembre. «Credo che possiamo ritenerci soddisfatti per come sta andando la campagna vaccinale» ha affermato l'assessore Stefania Segnana durante la conferenza stampa del 1° gennaio 2021. «I vaccini sono arrivati con un giorno di ritardo, la Protezione Civile ha fatto la distribuzione il giorno 31 (dicembre 2020 ndr) alle varie Psp, Rsa e negli ospedali. Alle 20.30 di ieri sera (31 dicembre ndr) avevamo 1457 tra ospiti e professionisti sanitari che si sono vaccinati. Credo un numero molto importante».

All'inizio i primi vaccini sarebbero spettati solo le persone all'interno delle Psp e delle Rsa, ma è poi stata aperta la possibilità anche agli ospedali e così sarà anche per i primi giorni di gennaio.  «Sono state già state consegnate 2000 dosi delle 4800 che erano arrivate e quindi in questi giorni verranno distribuite» ha continuato Segnana «Anche domenica avremo 140-150 sanitari del territorio, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta che faranno il vaccino. Questo penso che sia molto importante come messaggio da trasmettere per l'importanza che il vaccino ha nella lotta contro al Covid. Intanto continuiamo con le vaccinazioni in questi giorni».

Considerazioni e stime non possono ancora essere fatte, è ancora troppo prematuro esprimersi sull'andamento della situazione vaccini secondo il direttore di Apss (Azienda provinciale dei servizi sanitari) Pier Paolo Benetollo. «Occorre aspettare per avere numeri più importanti» ha affermato Benetollo «è chiaro che le persone che parlano con me sono quelli più favorevoli, ma ieri (31 dicembre 2020 ndr) quelli che trovavo erano colleghi tutti contenti di essere già riusciti a vaccinarsi e che mi dicevano con soddisfazione questa cosa e anche molti che sentono il dovere di dare un messaggio positivo che possono trasmettere a tutti gli altri operativi, piuttosto che alla popolazione». 

Effetti collaterali 

Tante le discussioni intorno al vaccino, dai no-vax, agli scettici, fino a chi non vorrebbe aspettare tanto tempo e spera di poter ricevere la propria dose il prima possibile. Un tema che va di pari passo con la diffusione del vaccino è quello degli effetti collaterali che possa portare. «Stiamo ancora monitorando» ha affermato Benetollo «a dire il vero, al momento, abbiamo trovato ancora meno effetti di quello che si poteva pensare. Abbiamo una certa percentuale di persone che il giorno dopo o durante la notte dopo la somministrazione ha una dolenzia al braccio. Al momento della somministrazione poco o niente (da segnalare ndr) e di reazioni gravi nessuna in questo momento». I numeri al momento sarebbero ancora troppo ristretti, ma non sarebbero stati segnalati su tutto il territorio nazionale, effetti collaterali gravi o casi avversi. 

L'andamento del contagio

L'Italia è entrata in zona rossa il 24 dicembre e, salvo alcune giornate, lo sarà fino al 6 di gennaio. «Sono circa 8 o 9 giorni che siamo in zona rossa alternata a zona arancione» ha ricordato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti «quindi da una parte l'auspicio è che ci sia un effetto positivo sul numero dei contagi minori che si dovrebbero tecnicamente avere da una zona rossa. Questo lo sapremo nei prossimi 4/5 giorni. Sapete che è circa di una decina di giorni il termine in cui si dovrebbero vedere i potenziali e possibili effetti di una zona rossa, anche se, guardando i dati di oggi (1° gennaio 2021 ndr) in cui la percentuale di positività sui tamponi molecolari è del 14% su base nazionale, il contagio è abbastanza elevato. Questo dato in Trentino è al 7%, se dovessimo contare anche i test antigenici, sarebbe del 12%». A livello nazionale, nei report ufficiali, vengono tenuti in considerazione solo i tamponi molecolari, Fugatti ha ricordato che sono passati 15 giorni da quando il Trentino avrebbe dovuto ricevere un ammonimento per aver iniziato a comunicare anche i rapidi dal 4 dicembre e ancora non sarebbe arrivato.

Cosa succederà dopo il 7 gennaio

Passati Natale e Capodanno ora resta l'incognita di cosa accadrà dopo il 7 gennaio. C'è chi spera nella zona gialla e chi, invece, è convinto che la zona rossa terrà ancora sotto torchio l'Italia intera, o quasi. «Con il Governo non ci sono state ulteriori interlocuzioni, perché ci sarà un ulteriore monitoraggio prima del 7 (gennaio ndr), possiamo dire che l'ultimo fatto sul periodo 21-27 dicembre, è sostanzialmente buono al netto della solita grave criticità delle ospedalizzazioni» ha spiegato Fugatti. L'Rt trentino è dello 0,71, il più basso dopo l'Abruzzo che è allo 0,65. Molto più rigida la considerazione sulla fascia di età che ha contratto il virus anche negli ultimi giorni. «C'è mancanza di consapevolezza da parte degli anziani, dispiace dirlo, ma questa è la sensazione» ha affermato Fugatti guardando all'ultimo report di Apss che segnala che dei 147 nuovi casi, 105 sono persone con più di 70 anni. Inoltre, c'è il timore che i festeggiamenti possano portare un aumento dei contagi a gennaio e che questo possa allungare il tempo delle restrizioni.  

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