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In 18 Comuni "a rischio" ci sono bidoni dell'immondizia "attira orso"

La mappatura degli attivisti di #stopcasteller per "smontare dal basso le bugie della Giunta Fugatti su tutto quello che non è stato fatto" per evitare scontri uomo-orso

Non tutti i cassonetti dell’immondizia sono uguali. Soprattutto quando si parla di orsi affamati in cerca di cibo. Ci sono “cassonetti anti orso”, progettati per resistere agli attacchi di un orso affamato ed evitare che si abitui ad avvicinarsi ai centri abitati in cerca di cibo, e “bidoni attira orso”, facili da aprire e rovesciare.

Orso rovista fra i cassonetti ad Andalo (foto Stopcasteller)-2

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Di questi ultimi se ne contano a decine in tutto il Trentino. Per la precisione, si tratta di 47 casi in 18 località. Almeno stando a una prima mappatura realizzata a gennaio nella parte occidentale della provincia dagli attivisti della campagna #stopcasteller. “Ci siamo domandati se nelle zone in cui si registra la maggiore presenza di orsi le amministrazioni si siano dotate di cassonetti adeguati - spiegano dal centro sociale Bruno, da mesi in prima linea contro le gestione degli orsi della Giunta Fugatti -. Sono più di 20 anni che questi animali sono tornati a popolare il Trentino, ma in moltissime località di montagna si continuano a utilizzare normalissimi bidoni della spazzatura, estremamente facili da manomettere per un essere umano, figuriamoci per un animale grande, forte e affamato come l’orso bruno”.

Bidoni attira orso-2

Secondo la mappatura, gli unici Comuni dotati di adeguati cassonetti anti-orso sono Andalo, Molveno, Dimaro e Fai della Paganella. Al contrario, bidoni attira orso sono presenti a Termenago, Ossana, Pellizzano, Mezzana, Marilleva, Cusiano, Dimaro, Ponte Arche, Giustino, Spiazzo, Strembo, San Lorenzo Dorsino, Stenico, Pinzolo, Madonna di Campiglio, Baselga del Bondone e Cadine.

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“In alcune aree ecologiche - spiegano gli attivisti - accanto a bidoni non manomissibili per vetro, carta, imballaggi e residuo, abbiamo trovato normalissimi bidoni dell’umido, spesso lasciati aperti”. È il caso di Termenago, San Lorenzo in Banale, Pellizzano e Ossana.

Isole ecologiche attira orso-2

Una situazione che lascia gli attivisti scettici rispetto alla reale volontà della Giunta Fugatti di prevenire incontri-scontri tra l'uomo e il plantigrado: “Pensiamo che il progetto di una lenta e graduale messa a norma dei cassonetti delle zone montane sia del tutto fallimentare se la volontà reale è quella di tenere gli orsi lontani dalle zone abitate: a questo ritmo ci vorranno decenni”. E ancora: “L'attuale situazione a macchia di leopardo, dove accanto a un Comune virtuoso ce ne sono tre dove qualunque orso può rifornirsi di cibo, non fa che porre le basi per il prossimo scontro tra umano e selvatico, con l'ennesimo orso o orsa che si ritroverà a pagare con la carcerazione o la morte”.

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Decisi a realizzare un “contro dossier dal basso che documenti le innumerevoli inadempienze della politica provinciale e smonti le bugie della Giunta Fugatti su tutto quello che non è stato fatto in termini di prevenzione”, gli attivisti invitano a contribuire all'implementazione della mappa inviando foto e posizione esatta dei cassonetti problematici a bidoniproblematici@gmail.com.

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