rotate-mobile
Orsi

Gestione degli orsi, la Lav non si arrende

Dopo la sentenza del Tar di Trento sul ricorso della Lega anti vivisezione contro le linee guida provinciali sulla gestione degli orsi problematici, l'associazione annuncia che farà appello

È stata pubblicata lunedì 7 febbraio la sentenza del Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Trento sul ricorso presentato dalla Lega anti vivisezione (Lav) contro le “linee guida per la gestione degli orsi” redatte dalla Provincia di Trento. La decisione non accoglie la tesi circa il danno diretto delle linee guida sostenuta dall'associazione ambientalista, che annuncia quindi che farà appello davanti al Consiglio di Stato per chiedere l'annullamento della sentenza di primo grado.

“Non concordiamo con la tesi del Tar – afferma Massimo Vitturi, responsabile nazionale dell'associazione per gli animali selvatici – giacché vediamo in queste linee guida, nella loro genericità e nella mancanza di programmazione, la base per nuovi incidenti, creazione di orsi problematici e nuove conseguenti ordinanze di abbattimento. Si deve agire subito per rendere questo documento un vero piano di gestione dei metodi preventivi. Non dimentichiamoci che M62 e F43, fratelli dell’orso M57, sono finiti nel mirino della Provincia proprio a causa della tardiva gestione dei cassonetti anti orso”.

Per l'associazione, le misure di prevenzione devono essere "disciplinate in maniera chiara, efficace e programmatica, proprio allo scopo di evitare possibili aggressioni da parte degli orsi, informando ed educando i cittadini alla convivenza con gli animali selvatici".

Casteller, la procura chiede l'archiviazione. Lav: "È una prigione, non ci arrenderemo"

I punti principali del ricorso della Lav e le risposte del Tar

Il ricorso dell'associazione ambientalista, assistita dall'avvocato Claudio Linzola del foro di Milano, verteva su due elementi principali. 

Primo: l'associazione ha sostenuto l'illegittimità del meccanismo che prevede l'uccisione automatica di un orso in seguito al possibile ferimento di una persona, escludendo qualsiasi approfondimento sulle dinamiche che hanno determinato l’evento, anche di ordine medico-legale. Su questo il Tar ha ricordato di essersi già espresso su un analogo ricorso già presentato dal Wwf, a seguito del quale aveva annullato questa ipotesi, e ha quindi ribadito la propria decisione.

Secondo: la Lav ha sostenuto la superficialità e la genericità con le quali sono trattati i metodi preventivi che la Provincia di Trento dovrebbe applicare per scongiurare possibili aggressioni da parte degli orsi. Su questo punto il Tar non ha negato le censure dell’associazione, indicando però che potranno essere fatte valere impugnando i singoli atti di recepimento. Per esempio, quelli che dispongono la gestione dei cassonetti anti orso o quelli relativi ai programmi di comunicazione verso i cittadini. In sostanza, il Tar di Trento sostiene che le linee guida siano mere linee di indirizzo, che non dispongono nulla di concreto e immediato nei confronti degli animali, e che quindi solo gli atti successivi potranno essere impugnati.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gestione degli orsi, la Lav non si arrende

TrentoToday è in caricamento