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Valdastico, la Cassazione dà ragione a Besenello: è il tramonto definitivo della A31 in Trentino?

Nuova sentenza, questa volta della Cassazione: tutto da rifare per la Autostrade Brescia-Padova. Trentino e Veneto devono trovare un accordo, ma i tempi ormai infiniti potrebbero far desistere i promotori del prolungamento autostradale

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Holding A4 contro il Comune di Besenello sulla realizzazione del primo tratto della Valdastico. Ricalca il mito biblico di Davide contro Golia la battaglia che il piccolo comune trentino ha ingaggiato contro la società che gestisce l'autostrada Brescia-Padova, anche se è ancora presto per parlare di un finale. In molti, però, vedono nella sentenza emanata giovedì 4 febbraio il 'no' definitivo ad un'infrastruttura di cui si parla ormai da più di vent'anni.

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La sentenza clamorosa, lo ricorderete, arrivò nel gennaio 2019 quando il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso del Comune di Besenello, guidato allora come oggi da Cristian Comperini, annullando la delibera del Cipe del 2013 e costringendo, dunque, la società Autostrade Brescia-Padova a presentare il progetto da capo. In sostanza la decisione partiva dal fatto che i lavori per il primo lotto, interamente in Veneto, erano indissolubilmente legati al secondo, in Trentino e non potevano quindi partire senza una completa approvazione, anche da parte delle autonomie locali.

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La sentenza della Corte di Cassazione ribadisce il concetto riconoscendo piena legittimità alle istanze presentate dal Comune di Besenello. E' bene chiarire che questo non costituisce un divieto a realizzare l'opera, non è certo compito della Cassazione esprimersi in merito, ma significa, ancora una volta, riprogettare tutto da capo. Nel frattempo sono passati anni, amministrazioni diverse si sono succedute in Trentino e nessuna, nemmeno l'attuale, ha mai ottenuto il pieno accordo su un possibile progetto. Progetto che, a questo punto, deve per forza essere unitario. Un'idea che, oggi, appare ancor più improbabile proprio grazie alla contrarietà del piccolo comune, alla quale nel frattempo si è aggiunta la "bocciatura" al 93% dei residenti dei comuni interessati dal tracciato, oltre ai pareri contrari di comuni come RoveretoFolgaria, Villa Lagarina e Trento

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