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Sport Centro storico / Via Giannantonio Manci

Festival dello Sport, la SAT critica: "In montagna il record ha un'altra faccia"

Alla vigilia del festival dedicato al record la SAT dà la sua versione del tema: "In montagna vince il senso di precarietà, è un'esperienza intima"

Record? Parliamone. Alla vigilia del primo Festival dello Sport a Trento la SAT, Società degli Alpinisti Tridentini, avanza qualche velata critica, non tanto alla manifestazione in sè quanto al tema scelto. Sarà il "contro-record" il tema prescelto per la  serata di mercoledì 10 ottobre presso la sede di via Manci.

Oltre alla presidente della SAT Anna Facchini ci saranno Andrea Bianchi, che porterà  come esempio la camminata da record a piedi scalzi in Primiero, e Gianfranco Corradini, alpinista, sciatore, vittima di un incidente motociclistico che nl 1977 gli portò via una gamba.

Due storie che mostrano "l'altra faccia del record". "La montagna è un ambiente che non può essere ridotto a luogo di prestazione: l'immersione nella montagna in realtà coinvolge tutte le dimensioni dell'essere umano, e non di rado ci si rende conto che la montagna per chi la vive come esperienza intima, ha ben poco a che fare con il superamento di un record" spiega la presidente Facchini. 

Insomma, record sì ma dipende cosa si intende: se è vero che "la montagna è sempre anche un luogo in cui si vive  il superamento del limite" come spiega la presidente, è anche vero che la ricerca ossessiva dellla prestazione, del limite, del record in montagna può avere risvolti tragici.

E non serve andare a scomodare i grandi alpinisti, "martiri" delle vette. Basta guardare la cronaca che purtoppo anche noi tutti i giorni riportiamo sul nostro quotidiano. "La percezione che la morte è un compagno di viaggio che ci sta sempre  a fianco, il senso di provvisorietà che la montagna porta con sé, ecco tutto questo spesso è ciò che maggiormente caratterizza  il nostro vivere la montagna" conclude Facchini.

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