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L'incontro

Arrivano le scuse alla famiglia di Andrea Papi, ma da Fratelli d'Italia: "Era doveroso"

"Siamo già al lavoro per ottenere non senza difficoltà i risultati che abbiamo promesso alla famiglia Papi" ha detto il commissario di Fdi Alessandro Urzì

Sono arrivate le scuse per la morte di Andrea Papi, il runner ucciso lo scorso 5 aprile dall’orsa JJ4. Sono arrivate quelle scuse tanto attese e reclamate dalla famiglia del giovane runner perché, come aveva scritto in una lettera Franca Ghirardini, la madre di Andrea Papi, “la colpa non è di mio figlio e nemmeno dell’orso”. Per questo lo stesso papà Carlo aveva poi chiesto espressamente le scuse pubbliche e morali alle istituzioni della Provincia di Trento. In una parola il presidente Maurizio Fugatti.

Ma il numero uno trentino su questo non si è mai esposto e infatti ieri le scuse non sono arrivate nè da Fugatti nè dalla Lega trentina bensì da Fratelli d’Italia.  È stato il commissario provinciale del partito di Giorgia Meloni, Alessandro Urzì, a presentarsi a casa della famiglia Papi per un incontro nel quale Urzì ha espresso vicinanza morale di Fratelli d’Italia e rinnovato l'impegno affinché la questione degli orsi non rimanga in un limbo eterno.

Le scuse e la promessa

“Il progetto iniziale sfuggito di mano che ha portato a una moltiplicazione degli esemplari potenzialmente pericolosi e la mancata previsione di forme di prevenzione a favore delle popolazioni e dell’economia locale sono temi che ovviamente non possono non rimanere fra i centrali dell’agenda politica dei prossimi mesi” si legge in una nota di Urzì, che rimarca come il tema sia anche sul tavolo nazionale, dove si sta ragionando a quella che il commissario definisce un’azione di contenimento.

“Ma in tutta questa vicenda rimane un sospeso: la mancata presentazione, alla famiglia della vittima - rimarca Urzì - delle scuse ufficiali delle istituzioni. Fratelli d’Italia, che non ha alcuna responsabilità diretta porge, attraverso il suo commissario le scuse della comunità tutta alla famiglia Papi per l’indicibile dolore subito. Responsabilità o no, e nel nostro caso non ne abbiamo, dobbiamo assumerci il dovere di farcene carico egualmente. Scuse quindi alla famiglia Papi, accompagnate da un impegno che non sarà smentito e su cui siamo già da mesi al lavoro”.

Alla fine arriva una promessa elettorale. “Il primo atto parlamentare a nostra firma (per l’esattezza a mia prima firma) risale al novembre del 2022. Quando era chiaro che dovevamo intervenire per riportare il progetto Life Ursus almeno alle previsioni iniziali di pochi esemplari. Non fare nulla oggi significherebbe far esplodere a livelli insopportabili la popolazione locale di grandi predatori. E questo il Trentino non lo può sopportare. Dalla prossima settimana saremo già al lavoro per ottenere non senza difficoltà i risultati che abbiamo promesso alla famiglia Papi e ai cittadini dell’arco alpino tutto, in particolare del Trentino e dell’Alto Adige".

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