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Sanità e bilanci comunali: la Provincia impugna la legge di stabilità

La legge di stabilità, se applicata alle regioni speciali, inciderebbe sulla dirigenza, sui posti letto in ospedale e sulla spesa dei Comuni, hanno spiegato Rossi e Gilmozzi. Il via libera al ricorso è passato con 32 sì ed un'astensione

Sanità e bilanci comunali: la Provincia impugna la legge di stabilità. Dopo l'ok di ieri in Prima commissione consiliare il via libera all'impugnativa è arrivato oggi dall'aula del Consiglio provinciale. Con il ricorso si contestano le norme della legge statale che impone vincoli di contabilità alle regioni ordinarie e, stando al testo, anche a quelle speciali. "Sulla sanità ci verrebbe imposta la riduzione dei posti letto - ha ricordato l'assessore Gilmozzi - senza dimenticare che la legge interviene sul fabbisogno di personale (leggi Punti nascita, ndr) e sulla flessibilità dell'orario di lavoro, tutte materie che spettano alla Provincia".

Il ricorso è passato in Consiglio con 32 sì ed un'astensione, quella di Filippo Degasperi del Movimento 5 Stelle il quale ha ricordato che "la maggior parte dei ricorsi sono stati ritirati, come quello sul rientro dei capitali che è costato alla Pat 20 milioni di euro, cosa che non ha fatto la Sicilia". La Provincia invoca anche la competenza sulla spesa dei comuni: "E' una legge che limita gli spazi di autonomia - ha detto il presidente Rossi - realizzare i risparmi e riorganizzare la spesa dei comuni spetta a noi. Nei ministeri, ha affermato il Presidente, rimangono le abitudini inveterate che dimenticano la nostra situazione e il nostro concorso al risanamento dei conti dello Stato. Ecco perché c'è la necessità di un'impugnativa. Anche Friuli, Sardegna e Bolzano sono sulla stessa linea".   

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