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Mattarella rieletto Presidente, le reazioni dal Trentino

Fugatti (che lo ha incontrato con i presidenti di regione): "Garanzia per l'autonomia"

Sergio Mattarella è il tredicesimo Presidente della Repubblica. È stato rieletto dopo sei giorni e otto votazioni. La svolta è arrivata nella giornata di sabato, quando i capi dei gruppi parlamentari sono saliti al Colle per incontare il Capo dello Stato e chiedere la sua disponibilità ad una rielezione. Presenti anche i presidenti di regione, tra cui Maurizio Fugatti: "Ho ringraziato il Capo dello Stato per la disponibilità dimostrata nel ricoprire nuovamente l'incarico di Presidente della Repubblica, garantendo inoltre la continuità dei corretti rapporti istituzionali con la nostra Regione e la nostra Provincia autonoma" ha detto il presidente a margine dell'incontro.

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Le reazioni dal Trentino

"La decisione di riconfermare il Presidente Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica è una scelta fortemente istituzionale che mette d'accordo la gran parte delle compagini del Parlamento. È una scelta di garanzia, perché i sette anni che ha svolto da Presidente della Repubblica sono stati anni importanti e difficili svolti in modo attento a tutte le diverse sensibilità presenti nel nostro paese. Da parte nostra ci eravamo augurati fin dall'inizio che ci fosse una figura di alto profilo istituzionale a cui stavano a cuore le autonomie speciali e i territori. Sulla conoscenza delle particolarità della nostra autonomia speciale da parte di Mattarella non abbiamo alcun dubbio, come peraltro già dimostrato dallo stesso in questi sette anni. Pertanto ci sentiamo, sotto il profilo istituzionale, in un percorso di garanzia per lo sviluppo e il futuro delle nostre autonomie". Così il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti.

L'altra grande elettrice trentina, la capogruppo del Pd Sara Ferrari, parla di "miglior risultato possibile, viste le condizioni date. Viene garantita la stabilità per questo strano governo di unità nazionale, che deve proseguire il suo lavoro nella difficile situazione in cui si trova il Paese.

“Va così quando alcuni leader non sono all’altezza. Grazie a Matteo Renzi per la solidità e la lungimiranza politica. E grazie al Presidente Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Mario Draghi per essere dei veri servitori dell’Italia. Le  Istituzioni ed il Paese sono in buone mani” così la senatrice trentina Donatella Conzatti, esponente di Italia Viva e segretaria della Commissione Bilancio del Senato.

Soddisfatto per la scelta, ma critico verso la gestione da parte dei partiti, il sindaco di Trento Franco Ianeselli: "Grazie Presidente Mattarella per aver accettato di guidare di nuovo questo nostro travagliato Paese (e per aver rimediato, ancora una volta, all'incapacità di cui hanno dato prova i partiti)" scrive sulla sua pagina Facebook.

Di "pantano della politica" parla invece Simone Marchiori, segretario politico del Patt: "Sergio Mattarella ancora una volta appare come una delle poche certezze e va ringraziato per essersi messo a disposizione nonostante avesse più e più volte ribadito la sua non disponibilità. Da autonomisti, poi, possiamo anche sentirci tutelati dalla sua figura. E se ciò non bastasse, Mattarella con il suo stile pacato ma fermo è forse l'unica scelta possibile in grado di tirare fuori dal pantano una politica italiana totalmente miope. Perché il problema sono i principali partiti o, più precisamente, i loro leader incapaci di alzare lo sguardo verso un orizzonte un po' più ampio e nobile di quello rappresentato dal loro naso. Fra veti e contro veti è andato in scena un teatrino ributtante che non può far altro che allontanare i cittadini dalla cosa pubblica e dalla politica".

Tra i critici, così come a livello nazionale, i componenti di Fratelli d'Italia. Il coordinatore regionale del partito e consigliere Alessandro Urzì conferma la linea di Giorgia Meloni: "Fratelli d’Italia del Trentino-Alto Adige si onora di distinguersi dalla pletora di adulatori del rinnovato incarico annunciato per Sergio Mattarella che produrrà nel paese come unico effetto quello di mantenere in vita un Parlamento ormai in evidente crisi di legittimazione" scrive Urzì su Facebook.

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