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Imu sulla prima casa, appello del Comune ai parlamentari trentini

Il Comune di Trento chiede ai parlamentari trentini di sollecitare una modifica delle regole di applicazione dell'Imu per le cooperative indivise per sanare l'attuale situazione di disparità

Con una lettera a firma del sindaco Alessandro Andreatta e dell'assessore Fabiano Condini il Comune di Trento chiede ai parlamentari trentini di sollecitare una modifica delle regole di applicazione dell'Imu per le cooperative indivise. L'obiettivo è quello di sanare la situazione di disparità che subiscono questi cittadini ai quali non è consentito dalla legge di usufruire delle stesse agevolazioni previste per tutti i proprietari di prima casa. A livello nazionale, infatti, è stato stabilito che chi ha acquistato la propria abitazione principale in cooperativa può beneficiare come unica riduzione dell'imposta della detrazione di 200 euro per la prima casa, ma non può vedere applicata l'aliquota agevolata per l'abitazione principale dello 0,4 per cento stabilito per la prima casa né le detrazioni per i figli.

Pur trovandosi materialmente nella medesima condizione di altre categorie di contribuenti in possesso di abitazione principale, per i quali il legislatore ha voluto attenuare sensibilmente l’impatto dell’imposta, questi contribuenti si trovano a pagare somme anche significativamente superiori, più vicine, di fatto, a quelle che vengono chieste ai possessori di seconde case. Un intervento parlamentare correttivo potrebbe sanare la disparità ma, in ogni caso, non produrrebbe un ammanco di gettito per lo stato dal momento che questa parte dell'imposta è di competenza delle casse comunali.
 
Intanto oggi scade il termine ultimo per pagare la prima rata dell'Imu. Si stima – come ha spiegato l'assessore Condini – che la percentuale di quanti non verseranno l'imposta sia molto più bassa della media calcolata a livello nazionale. In queste settimane sono state moltissime le persone che hanno contattato gli uffici di Piazza Fiera: dal 3 aprile al 15 giugno sono stati complessivamente 10.186, i contribuenti che si sono rivolti al Servizio Tributi per il calcolo dell’Imu. In dettaglio, sono stati 919 nel mese di aprile, 5.775 nel mese di maggio (di cui 3.509 di persona, 473 via mail e 1.793 telefonicamente) e 3492 nel mese di giugno (di cui 2.089 di persona, 319 via mail e 1.084 telefonicamente). Il totale dei contribuenti che si sono recati personalmente negli uffici di piazza Fiera nei tre mesi di attività è stato di 6.517 persone; questo dato comprende le situazioni più complesse, di norma gestite tramite appuntamento fuori dall’orario di apertura al pubblico, e le attività decentrate presso le circoscrizioni. 792 le mail alle quali si è data risposta (indirizzo dedicato, PEC e sito web del Comune); 2.877 le telefonate. Alcune curiosità: nel mese di maggio il numero di utenti per giorno medio (escluse mail e telefonate) è stato di 158 persone; nel mese di giugno è stato, invece, di 186 persone. L’attesa massima si è registrata nel mese di maggio, con una media di 26 minuti e 40 secondi; di 21 minuti e 15 secondi l’attesa media nel mese di giugno. 
 
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