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Si arena al Senato il Ddl Zan, le reazioni dal Trentino

Cia (Fd'I): "Fermato un provvedimento ideologico". Zanella (Futura): "Italia arretrata culturalmente"

Si arena in Senato il percorso del Ddl Zan: l'aula di Palazzo Madama ha infatti votato a favore della cosiddetta 'tagliola', proposta da Lega e Fratelli d'Italia. 154 i voti a favore, 131 i contrari, due gli astenuti. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto.

Secondo la ricostruzione di Today, il fronte 'pro ddl Zan' era fermo a 146 ma ha perso per strada almeno 15 voti. 288 i senatori presenti in Aula, 2 senatori della Lega erano assenti sul totale di 64 e 3 gli assenti di Forza Italia rispetto al totale di 49: Niccolò Ghedini, Renato Schifani e Massimo Ferro. Per Fratelli d'Italia, invece, presenti tutti i 21 senatori. Nel Pd si contano 2 assenze su 38, 4 nel gruppo di Italia viva su 16 e 2 tra gli scranni del M5s sul totale di 74. Per il gruppo delle Autonomie solo un'assenza su 8 senatori, così come per L'alternativa c'è (ex M5s, che sono oggi nel gruppo Misto): presenti 3 su 4. Tra i presenti di FI, c'è stato un voto in dissenso 'certo': è quello di Barbara Masini che era stata protagonista di un intervento commosso in aula dicendo di essere favorevole al disegno di legge Zan, pur con alcune riserve.

Dal pallottoliere emerge come ci siano stati diversi favorevoli anche al di fuori del centrodestra: mancherebbero all'appello 16-18 voti rispetto a quelli che i dem erano convinti di ottenere. Alessandro Zan, che era al Senato a seguire la votazione, lo dice senza giri di parole: "Una forza politica si è sfilata e ha flirtato con la destra sovranista solo per un gioco legato alla partita del Quirinale". Il deputato dem non risponde quando gli si chiede se si riferisca a Italia viva ma dal gruppo fanno sapere che ben 6 senatori di Italia viva erano assenti oggi su un totale di 16.

Ddl Zan, decide il voto segreto: il Senato vota la "tagliola", stop alla legge contro le discriminazioni

L'eco dello stop al provvedimento è arrivata anche in Trentino. Il primo ad esprimersi in tal senso è stato il consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella, attivista e già presidente del comitato provinciale di Arcigay: "Oggi la tagliola del senato ha decapitato i diritti di tuttə e le speranze di una minoranza di cittadinə di vedersi finalmente tutelatə da aggressioni, vessazioni, discriminazioni. Ancora una volta è mancato il coraggio di far fare al nostro Paese un passo avanti contro le discriminazioni. Ancora una volta una legge che tuteli la comunità LGBT+ attenderà la legislatura successiva per provare a vedere la luce" è il suo commento.

Sul fronte del centrodestra invece ha parlato il presidente del Gruppo consiliare Fratelli d'Italia, Claudio Cia. "Il vero obiettivo di questo disegno di legge - dice Cia - non era tanto la tutela dei diritti civili e la lotta all’omotrasfobia (principi ai quali nessuna persona dotata d’intelletto può dichiararsi contraria) quanto piuttosto quello di sdoganare cinicamente l’ideologia gender e stendere un tappeto rosso per le lobby LGBTQ+ all’entrata delle scuole, con lo scopo di interferire nell’educazione di bambini e ragazzi per orientarne lo sviluppo affettivo. Lo prova il fatto che appena è stato palesato questo tentativo, le forze politiche di sinistra hanno cercato di forzare i tempi di discussione e rifiutando ogni mediazione che aveva lo scopo, non di negare diritti, ma di liberare il ddl Zan da preoccupanti contaminazioni ideologiche di parte".

"A parere del sottoscritto - conclude l'esponente di Fd'I - è chiaro che i diritti civili non vadano confusi con quelli ideologizzati di una determinata categoria di persone. È inoltre evidente come la famiglia rappresenti il naturale luogo di crescita ed educazione di una persona, che non abbisogna quindi di condizionamenti esterni destinati meramente a generare confusione e incertezza. I diritti sono civili solo se si pongono prioritariamente a difesa dei diritti dei bambini e della famiglia".

Secondo il Partito democratico trentino, "l’obiettivo di affossare il Ddl Zan può essere definito senza indugi un atto di egoismo 'politico' assurdo e gravissimo a danno di una legge di civiltà. Il Pd si è battuto per mesi affinché il Senato potesse discutere e poi approvare il Ddl Zan, senatore del nostro partito, liberando il testo dalle secche in cui veniva bloccato in commissione Giustizia. Ma al momento della discussione in aula, con tutti gli emendamenti già depositati, l'alleanza di chi fin dall'inizio ha avuto come unico obiettivo affossare la legge, si è palesata evidente e in un modo ignobile. È un arretramento di civiltà, un arresto al futuro e non una vittoria delle famiglie italiane come Pro Vita & Famiglie ha affermato distorcendo l’impianto e il valore civile del Ddl Zan. Qualunque sia l’inguacchio scelto per questa azione non potrà fermare un Paese che vuole evolversi".

A favore del Ddl Zan si era espresso anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli, che parla di "giornata triste per l'Italia".

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