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Cane incatenato, padrone multato: a Trento ora è legge

Approvato mercoledì 30 novembre il ddl del consigliere Cia, che commenta: “Una scelta di civiltà”

Cani alla catena: il Trentino dice no. Lo ha deciso mercoledì 30 novembre il consiglio provinciale, approvando il disegno di legge del consigliere di Fratelli d’Italia Claudio Cia.

Vietato quindi l’utilizzo di catene o qualunque altro strumento di contenzione nelle abitazioni, con sanzioni salate, fino a 800 euro, per i trasgressori; resta, ovviamente, l’obbligo di guinzaglio nei parchi pubblici o nelle aree urbane.

“Sono soddisfatto per l’approvazione di un disegno di legge di civiltà, che mira alla responsabilizzazione dei proprietari di animali d’affezione Un cane non è infatti un oggetto, ma un essere vivente e senziente con specifiche esigenze. Di conseguenza, costringerlo a rimanere legato alla catena per lungo tempo è una pratica che, inevitabilmente, causa stress psicologico e sofferenza. Un cane fermo alla catena che non gli permette di muoversi liberamente, accedere agevolmente alla cuccia o alla ciotola con cibo e acqua, è inoltre impossibilitato a fuggire in caso di calamità come incendi, fenomeni alluvionali estremi o esondazioni” commenta il consigliere Cia.

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