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Un decreto per riaprire l'Italia, quanto è lontana la fase 2

Le uniche classificazioni, oggi, sono arancione e rossa. La zona gialla è scomparsa dalle possibilità, per il momento. Non manca molto tempo alla stagione estiva, ma Draghi non la considera persa

L'Italia rimane ancora divisa in zone arancioni e rosse, scomparso il giallo dalla cartina, del bianco non se ne parla. Eppure, con la fine di aprile, dovrebbe esserci la riapertura, la fase 2 per il governo Draghi. Sono diversi i governatori che sperano nella verifica di metà mese con un ulteriore allentamento delle misure, ma non basta una delibera del consiglio dei ministri per superare gli effetti di una norma superiore.

Come sarà la fase 2 del governo Draghi? L'obiettivo è quello di arrivare a giugno con una situazione sulla via della normalizzazione, spiega Today. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha parlato della data del 2 giugno, festa nazionale, come di quella che potrebbe essere buona per festeggiare almeno la parziale sconfitta dell'epidemia. E c'è un altro indizio delle sue intenzioni: durante la conferenza stampa di giovedì 8 aprile, Draghi ha fatto sapere che non considera persa la stagione estiva e vuole fare come Grecia e Spagna: sì ai turisti stranieri con passaporto vaccinale.

Già all'epoca dell'approvazione dell'ultimo decreto infatti Draghi era titubante sull'opportunità di cancellare la zona gialla fino al 30 aprile, aveva accarezzato l'idea di un controllo più blando ma che avrebbe consentito a bar e ristoranti di lavorare, almeno a pranzo. Adesso quei dubbi sono di nuovo sul tavolo, ma non per la manifestazione con scontri con la polizia a Piazza Monte Citorio di qualche giorno fa. Draghi ha cambiato punto di vista cominciando a parlare della possibile riapertura.

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