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La promessa di Fugatti sul bypass ferroviario

"Manteniamo un continuo aggiornamento tecnico con i ministeri su questo tema e lo faremo anche nei prossimi giorni" spiega il presidente Fugatti

In merito alle notizie relative al progetto della circonvallazione ferroviaria di Trento, il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti informa che non sono pervenute al momento comunicazioni ufficiali circa l’ipotesi di una riclassificazione dell’intervento inserito fra le opere finanziabili dal Pnrr. “Manteniamo un continuo aggiornamento tecnico con i ministeri su questo tema e lo faremo anche nei prossimi giorni - spiega il presidente Fugatti - e le rassicurazioni che ci hanno fornito confermano sia il finanziamento dell’opera sia le tempistiche e le procedure per la sua realizzazione. L’attenzione rimane comunque massima stante la strategicità dell’intervento per la città capoluogo e per l’intero nostro territorio”.

Dunque Fugatti sente il bisogno di rassicurare i cittadini, anche perché il giorno prima era stato il sindaco Franco Ianeselli a intervenire in merito alle notizie di questi giorni sulla possibile esclusione del progetto della Circonvallazione ferroviaria di Trento dal finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Vista l’importanza del tema, mi aspetto che arrivi al più presto una comunicazione ufficiale e che siano
coinvolti i territori – aveva detto il primo cittadino – Certo è che la scelta di togliere i finanziamenti Pnrr al bypass e di sostituirli con quelli statali non è di natura tecnica, ma di natura politica". Ma quella possibilità sembra stata fugata proprio dal presidente della provincia. Nel dubbio però il sindaco trentino aveva chiamato in causa anche la Procura. "L’indagine della Procura di Trento sull’interferenza tra il progetto del bypass e
l’inquinamento di Trento Nord è un’iniziativa che va a tutela della sicurezza, quella dei cittadini e dei lavoratori del cantiere. Abbiamo totale fiducia nella Procura, che sta lavorando con la fattiva collaborazione del Comune di Trento”. Ianeselli aveva inoltre ribadito l’importanza di avviare finalmente la bonifica delle aree inquinate, di rispettare la tempistica dell’opera e di dar corso al progetto integrato: “Ho sempre affermato che il progetto del bypass può e deve diventare la leva per la bonifica e la messa in sicurezza delle aree di Trento Nord, che da decenni attendono un intervento risolutivo. Nel contempo, nonostante il canale di finanziamento diverso, mi auguro che vengano rispettati i tempi previsti dal Pnrr, perché la città non può sopportare un cantiere infinito. Infine, per noi è fondamentale che si dia corso al progetto integrato nella sua completezza: non solo il bypass, dunque, ma anche il Nordus e l’interramento della ferrovia storica”.

Poche certezze sul bypass a Trento

Che sul progetto ci fossero comunque poche certezze lo aveva anche detto la deputata trentina di Fratelli d'Italia Alessia Ambrosi: "A oggi possiamo affermare come non vi siano certezze e decisioni tali da rassicurare la comunità locale ai fini della realizzazione dell'opera infrastrutturale. A inizio anno ho presentato un'interrogazione parlamentare sui rischi ambientali, della salute e della sicurezza del territorio, derivanti dal progetto di fattibilità che prevede la costruzione del nuovo tunnel, che coinvolge direttamente la città di Trento in nell'area inquinata - ha aggiunto Ambrosi -. Possiamo dare per assunti, e con adeguata certezza, i seguenti dati: i lavori non sono ancora cominciati; entro il primo trimestre del 2024 dovrebbero essere aggiudicati tutti gli appalti pubblici per la realizzazione delle ferrovie, che riguardano Verona/Brennero; Liguria/Alpi; Brescia/Verona; Verona/Vicenza; Rho/Parabiago; Pavia/Milano Rogoredo. Tra l'altro, occorre ricordare come non vi siano fino ad oggi, certezze neanche in merito alle procedure successive all'aggiudicazione di tali appalti. Quello della linea Verona-Brennero ad esempio, è stato aggiudicato l'8 febbraio 2023. Il 7 novembre è stato poi pubblicato il decreto Mase di verifica di ottemperanza, tuttavia il termine dei 30 giorni previsti per verificare il completamento dell'ottemperanza alle condizioni ambientali non è ancora scaduto e senza questo documento di completamento l'appalto non può avere inizio".

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