rotate-mobile
Economia

Sait, 75 magazzinieri a rischio

Domani, mercoledì 15 giugno, la protesta davanti ai cancelli di via Innsbruck guidata dai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs

Il consorzio delle cooperative di consumo trentine Sait è pronto a licenziare 75 magazzinieri. L’annuncio è arrivato ieri, lunedì 13 giugno, da parte dei sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs. Per protestare contro l’esternalizzazione del magazzino, domani, mercoledì 15 giugno, dalle 9.30 alle 11.30, le tre sigle saranno fuori dal cancello Sait a Trento assieme ai lavoratori.

Il consorzio ha annunciato nelle scorse ore l’avvio della procedura di licenziamento per i 75 addetti al magazzino di via Innsbruck: o accetteranno di cedere il loro contratto alla Movitrento entro giugno o andranno in Naspi (l’indennità di disoccupazione). “È un vero e proprio ricatto - denunciano i segretari provinciali dei tre sindacati Paola Bassetti (Filcams), Lamberto Avanzo (Fisascat) e Walter Largher (Uiltucs) -. Con questa comunicazione cade la maschera di falso buonismo del presidente Renato Dalpalù e Sait si conferma una realtà che è interessata solo a tagliare il costo del lavoro, senza alcun interesse per i propri dipendenti. Questa non è la cooperazione, è il suo volto peggiore”.

Di fatto i lavoratori adesso sono a un bivio. Se firmeranno la proposta Sait, cioè la cessione del loro contratto a Movitrento, accetteranno di fatto il peggioramento delle loro condizioni di lavoro e la certezza che in futuro non ci sarà più garanzia di continuità occupazionale. “Sait ne è consapevole e volutamente ha scelto questa strada, che non è altro che un appalto vero e proprio senza alcuna clausola sociale - accusano i sindacalisti -. Avrebbero potuto tutelare veramente questi loro dipendenti scegliendo la cessione del ramo d’azienda o il distacco. Invece hanno scelto di svendere al miglior offerente i loro lavoratori, solo per tagliare i costi”.

La risposta della Provincia

Filcams, Fisascat e Uiltucs non nascondo neanche la delusione per il silenzio della Provincia: “Denunciamo questa situazione da settimane e la Giunta provinciale e l’assessore al Lavoro Achille Spinelli non hanno mosso un dito”.

Martedì 7 giugno l'assessore Spinelli aveva risposto a un’interrogazione presentata dalla consigliera provinciale di Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi che chiedeva alla Giunta se avesse intenzione di intervenire sulla questione Sait: “Termini come esternalizzazione, razionalizzazione dei costi e miglioramento gestionale - spiegava Ambrosi - significano la rinuncia al contratto integrativo aziendale, ovvero tremila euro annui in meno nelle proprie tasche”. Spinelli ha risposto difendendo il consorzio e attaccando i sindacati: “Sait ha offerto l’erogazione di tremila euro una tantum, la proposta è stata illustrata ai lavoratori 15 giorni fa ed è stato chiesto un incontro con i sindacati che finora non si sono voluti sedere al tavolo - ha detto -. Serve l’accettazione di questo passaggio da parte di lavoratori e sindacati, altrimenti Sait dovrà procedere con il licenziamento e in quel caso la Pat non potrà più intervenire se non con politiche attive del lavoro”.

Una risposta che non convince né Ambrosi né in sindacati. “Ciò che stride nella vicenda - afferma la prima - è il fatto che i bilanci del consorzio siano stati positivi anche nei tempi di pesanti restrizioni per il covid e attualmente si intravedono ottime prospettive di ripresa. Il tempismo di questa esternalizzazione non pare dunque trovare molte giustificazioni”. “Per l’assessore, che ad oggi non ha fatto nulla sull’esternalizzazione - controbattono i sindacalisti -, invita i lavoratori ad accettare tremila euro in cambio della precarizzazione, del peggioramento delle condizioni di lavoro e della decurtazione economica. Questo è gravissimo”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sait, 75 magazzinieri a rischio

TrentoToday è in caricamento