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La vicenda

Payback sanitario: i timori continuano per le aziende trentine

Lo slittamento dei pagamenti al 30 aprile è stata una boccata d’ossigeno, ma il pericolo default è ancora dietro l’angolo

Il default che era stato paventato a inizio anno per la questione del payback sanitario sembra essere alle spalle, ma le aziende trentine fornitrici di prodotti di carattere medico non possono ancora tirare un sospiro di sollievo. Lo slittamento dei pagamenti al 30 aprile è una boccata d’ossigeno, ma senza una soluzione certa alla vicenda del payback, i timori sono dietro l’angolo.

Questo il punto di vista delle aziende del settore: “Se dovesse essere confermato il meccanismo del payback, un meccanismo che presenta molti aspetti di dubbia equità, tante aziende sarebbero costrette a portare i libri in tribunale, con le conseguenze disastrose a livello economico e sociale che questo comporterebbe. Chiediamo che fin da ora si intervenga per individuare una soluzione al problema, proponendo anche uno slittamento dei termini per il deposito dei bilanci almeno a settembre per consentire di contabilizzare in maniera corretta quello che si annuncia come uno tsunami”. 

L’attenzione sulla questione è massima anche nel quartier generale di Confcommercio Trentino, con il presidente Giovanni Bort che è pronto a chiedere un nuovo incontro con i vertici della sanità del territorio, confidando di inquadrare la strada che condurrà alla soluzione del problema.

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