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Lavoro / Rovereto

Mensa ospedale Rovereto: cambia l'appalto, ci rimettono le lavoratrici

La nuova azienda non riconosce loro l’anzianità maturata con perdite fino a 90 euro al mese

Un taglio in busta paga di 90 euro per un semplice cambio di appalto. È quanto successo alle 27 lavoratrici dei servizi mensa e cucina dell’ospedale di Rovereto.

Lo scorso giugno a gestire la mensa è arrivata l’azienda Dussmann e le addette si sono viste tagliare la busta paga perché l’azienda non riconosce loro l’anzianità di servizio. I sindacati hanno cercato un confronto, ma “l’azienda - dichiarano le sigle Filcams Cgil e Fisascat Cisl - si è dimostrata indisponibile a qualsiasi apertura. Per due volte non si è presentata agli incontri programmati anche con l’azienda sanitaria, chiedendo rinvii all’ultimo momento”.

Per questo nella mattinata di oggi, mercoledì 27 luglio, le lavoratrici hanno protestato davanti all’ospedale di Rovereto. “Ci sono addette che operano in appalto ormai da oltre 20 anni e per loro il taglio in busta arriva a 90 euro, più del 10 per cento del loro stipendio - denunciano Luigi Bozzato di Filcams e Francesca Vespa di Fisascat -. Si tratta di una perdita pesante soprattutto per chi come queste lavoratrici ha già stipendi bassi e contratti part time”.

Il contratto medio di queste lavoratrici è di 20 ore settimanali con una busta paga che arriva a 750 euro al mese. Chi ha un’anzianità di 25 anni di servizio in appalto perde 90 euro al mese, chi ne ha 20 perde 73 euro, chi ha quattro anni di anzianità subisce un taglio di 27 euro.

“Siamo di fronte a una scelta discrezionale e illegittima - continuano i sindacalisti -. Dussmann si rifiuta di riconoscere quanto previsto dalla legge provinciale sugli appalti e dallo stesso capitolato. Abbiamo già coinvolto l’azienda sanitaria sulla questione e pretendiamo che sia riconosciuto alle lavoratrici quanto spetta loro. È inaccettabile che chi ha già retribuzioni da fame debba subire ad ogni cambio appalto un peggioramento delle proprie condizioni di lavoro, anche quando la legge è dalla loro parte”.

I sindacati sono intenzionati a chiedere formalmente all’azienda sanitaria di sollevare Dussmann dalla gestione del servizio “perché non rispetta le condizioni del bando d’appalto”. Nel frattempo oggi le lavoratrici, al termine del presidio, hanno votato lo stato di agitazione e il blocco dei supplementari a partire dalla prossima settimana.

Infine, verrà notificata all'azienda e al servizio lavoro la scadenza imminente per l'assegnazione delle fasce orarie definitive nei contratti delle lavoratrici: i due mesi di moratoria dal cambio d'appalto ad oggi sono in scadenza, ma le organizzazioni sindacali non hanno ancora ricevuto alcuna convocazione o comunicazione in merito.

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