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Negozi chiusi e zero affari. Piffer: "Non è possibile fare di più"

"Con la crisi tutti gli esercenti concentreranno le aperture in momenti di eventi programmati, come il Festival dell'economia o la Fiera di San Giuseppe. Il resto è solo dispendio di energie e costi in più"

"E' tutto chiuso: sia per il tempo che per il periodo, d'altronde usciamo da due mesi di tour de force quindi...". Il presidente dei dettaglianti dell'Unione e Commercio di Trento e titolare del negozio Antichi Sapori di via Belenzani, Massimo Piffer, risponde al telefono mentre sta passegiando per il centro del capoluogo. Oggi, sulla carta, è una di quelle domenica con negozi aperti per cui il Comune ha concesso deroga, ma le serrande sono abbassate, visti anche gli affari pressoché nulli fatti lo scorso weekend. "In un momento così delicato per l'economia, con un calo del potere di acquisto che è sotto gli occhi di tutti e la difficoltà ad aumentare i salari non è possobile fare di più", commenta Piffer. "Il mercato risponderà da solo, ma con questa situazione tutti gli esercenti concentreranno le aperture in momenti di eventi programmati, come il Festival dell'economia o la Fiera di San Giuseppe. Il resto è soltanto un dispendio di energie e costi in più".

C'è qualcosa che si potrebbe fare - chiediamo - per sostenere le aperture libere? "Per questo sono stati creati consorzi, in cui crediamo molto. Ma vanno utilizzati per pensare eventi in cui ci sia una reale attrazione turistica: in questo periodo, passate le feste, la città di Trento non ha lo stesso appeal che possono avere le località sciistiche di tante valli trentine, dove gli operatori sono aperti e lavorano perché fanno la stagione".

Ultima domanda, che può sembrare una provocazione: i negozi aperti la sera: "E' chiaro che nei settori come la ristorazione, le librerie ed i bar questa scelta è più automatica, perché forniscono beni e servizi che si prestano ad un tipo di commercializzaione che va in quel senso. Ma purtroppo sappiamo che, nell'ambito delle liberalizzazioni, si dovrebbero analizzare le singole normative. Certo ci vorrebbe la libertà di muoversi per i commercianti, perché attualmente uno passa più temnpo a fare carte che a lavorare. Bisogna andare in questa direzione, ma senza i tanti lacci e lacciuoli della burocrazia che limitano i commercianti", conclude Piffer (nella foto qui sotto).Massimo_Piffer-2

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