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Economia

Revoca del contratto integrativo nelle società provinciali, sindacati: "Pronti allo sciopero"

Cgil, Cisl e Uil del Trentino stigmatizzano la decisione della Provincia di Trento di azzerare dall'anno prossimo i contratti integrativi per i 600 addetti delle società partecipate

"La scelta di revocare tutti i contratti di secondo livello per i lavoratori delle società partecipate è un atto grave e di fronte al quale non resteremo immobili. Non è certamente con azioni unilaterali di questo tipo che si possono porre le premesse per costruire soluzioni condivise". Cgil Cisl Uil del Trentino stigmatizzano la decisione della Provincia di Trento di azzerare dall'anno prossimo i contratti integrativi per i 600 addetti delle società partecipate.

"In questi anni di crisi economica, e anche adesso che si respira una fragile ripresa, abbiamo sempre sostenuto che non è con gli atti unilaterali come le disdette che si possono creare le condizioni per affrontare questioni come la regolamentazione del lavoro – spiegano Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. Questo per noi vale in tutti i settori e per tutti i datori di lavoro, nel pubblico e nel privato. È comunque singolare che la Provincia scelga questa strada con le partecipate, quando contemporaneamente incentiva la contrattazione di secondo livello. Manca chiarezza". 

I sindacati rivendicano di aver partecipato in questi mesi alla trattativa per l'adozione di un contratto unico, in maniera propositiva e con l'obiettivo di valorizzare tutti i lavoratori e le lavoratrici, pur rispettando la necessità della Provincia di razionalizzare il settore. "Aspetti positivi quali la mobilità tra le varie società e la definizione di regole omogenee e condivise per tutti non possono certamente essere ottenuti facendo pagare uno scotto ai lavoratori – proseguono i tre segretari -. Questa mossa, invece, lascia intravedere un alone punitivo, che non possiamo in nessun modo condividere. Ci muoveremo per tutelare i lavoratori delle partecipate in tutti i settori e, se sarà necessario, siamo pronti alla mobilitazione".

Il primo passo, a questo, punto è un incontro urgente con il presidente Ugo Rossi: "Chiederemo di incontrare il governatore già nei prossimi giorni e, sulla base dell'esito di questo confronto, adotteremo tutte le misure che riteniamo più idonee per tutelare i lavoratori. Intanto riunire tutti i nostri delegati per confrontarci su questa questione", concludono Ianeselli, Pomini e Alotti.

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