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Economia

Mercato del lavoro, i dati dell'Ispat: in Trentino calano gli occupati

L'ultimo report dell'istituto provinciale di statistica: "A pagare la crisi giovani e stranieri, oltre a chi ha contratti non stabili"

Un mercato del lavoro che ancora non ha assorbito l'impatto del covid, anche se i dati sono meno critici che altrove. L'istituto provinciale di statistica fotografa i dati della rilevazione sulla forza lavoro. I dati sono relativi al 2020, ed evidenziano le variazioni intervenute rispetto al 2019.

Nel 2020 il Trentino, anche a seguito degli effetti prodotti dell’emergenza sanitaria, ha registrato, una riduzione degli occupati dell’1,4% a cui si accompagna un aumento delle persone in cerca di occupazione (+3,4%), che salgono oltre le 13.100 unità. A pagare la crisi causata dalla pandemia, dice l'Ispat, sono state le categorie più vulnerabili, come i giovani e gli stranieri, e quelle contrattualmente meno tutelate, come i contratti a tempo determinato e le collaborazioni.

Il tasso di attività risulta pari al 71,1% e registra una flessione di 1,1 punti percentuali. Questo tasso si attesta su un valore leggermente inferiore rispetto al dato del Nord- est (71,6%), ma significativamente superiore rispetto a quello registrato a livello nazionale (64,1%). Analizzando il tasso di attività per genere, emerge in tutti i territori una minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro; in Trentino si registra il più basso differenziale di genere: 11,3 punti percentuali contro i 18,8 punti dell’Italia e i 15,0 punti nel Nord-est.

Come anticipato, cala leggermente il numero degli occupati, che restano intorno alle 236mila unità. Il calo è dato soprattutto dalla componente maschine, dove gli occupati si riducono del 2,2%. Praticamente nulla (-0,4%) la flessione per quanto riguarda le donne. Il tasso di occupazione complessivo sulla forza lavoro 15-64 anni si attesta così al 67,3%, in riduzione su base annua di 1,2 punti percentuali.

Il tasso di disoccupazione è al 5,3% (+0,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente). Per genere, tale incremento è imputabile alla componente maschile (+0,6 punti percentuali), mentre quella femminile registra una leggera flessione (-0,2 punti percentuali). Nella media del Paese il tasso di disoccupazione risulta pari al 9,2% mentre nella ripartizione Nord-est si attesta al 5,6%. La riduzione del numero degli occupati e l’aumento delle persone in cerca di occupazione sono da inserire in un contesto caratterizzato da un incremento del numero degli inattivi del 3,9%, influenzato secondo l'Ispat anche dalle limitazioni agli spostamenti imposte dall’emergenza sanitaria che di fatto hanno impedito le azioni di ricerca di un lavoro.

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