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Inflazione record: Trento e Bolzano sono fra le città più care d'Italia

Sulla base dei più recenti dati Istat, l'Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica dove il costo della vita si fa sentire in modo più pesante

L'Istat ha diffuso i dati dell'inflazione di marzo 2023. In base ai numeri, diffusi oggi (lunedì 17 aprile 2023), l’Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città più costose d’Italia, tenendo conto del confronto con i dati dell’inflazione del marzo 2022.

I risultati? In Trentino Alto Adige, Bolzano è la città più cara, con un rincaro annuo per famiglia media di 2.259 euro e una inflazione che, a marzo, ha toccato il +8,5% rispetto lo scorso anno. È invece settima Trento con un rincaro annuo per famiglia media di 2.041 euro e una inflazione che, a marzo, ha toccato il +7,8% rispetto lo scorso anno.

Di fronte a questi dati, Cgil, Cisl e Uil Trentino lanciano l’allarme. "In generale i beni di prima necessità vedono un incremento di prezzi pari al 12,6%, in crescita ancora dell’1,3% rispetto al mese scorso in Trentino. Un dato che preoccupa molto i sindacati. È la stessa Istat che nell’analisi mette in evidenza, infatti, che il peso dell’inflazione è maggiore per le famiglie con la minore capacità di spesa. È per questa ragione che continuiamo a sollecitare una presa di posizione netta da parte della Giunta provinciale a sostegno dei redditi in maggiore difficoltà”  fanno sapere i segretari provinciali trentini Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Per questo i rappresentanti dei lavoratori chiedono che l’esecutivo adegui “in modo strutturale tutte le misure di welfare all’inflazione reale, incrementandole almeno dell’8%".

"Sarebbe paradossale, a pochi mesi dalle elezioni, dover certificare che l’autonomia resta indietro rispetto allo Stato - incalzano i tre segretari -. I margini di bilancio ci sono, visto che sul bonus bolletta la Provincia sta risparmiando 17 milioni di euro. Il presidente Fugatti prenda atto, finalmente delle difficoltà delle famiglie, e stanzi le risorse necessarie con la variazione di bilancio che verrà discussa con l’inizio del mese prossimo. Si è temporeggiato già troppo". Proprio sulla prossima variazione si concentra l’attenzione delle tre sigle. "Chiediamo alla Giunta di individuare e stanziare le risorse anche per il ripristino delle agevolazioni sull’addizionale Irpef, gli investimenti nell’edilizia abitativa, nella sanità e nella gestione dell’emergenza idrica".

Infine Cgil Cisl Uil insistono sul rinnovo dei contratti di lavoro. "La Provincia in questo dà il cattivo esempio visto che fino a oggi non ha stanziato nulla per il rinnovo dei contratti scaduti di 45mila dipendenti pubblici, tra enti locali, scuola e sanità. Una scelta doppiamente sbagliata perché non solo lascia a secco le lavoratrici e i lavoratori, ma anche perché indirettamente legittima le imprese a restare ferme con il risultato che i contratti non si rinnovano né nel pubblico né nel privato" concludono le sigle sindacali.

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